DAMASCO – Strage ad Aleppo nel secondo giorno di raid contro le zone est in mano ai ribelli che hanno rotto la fragile tregua concordata da Russia e Stati Uniti.
Nei bombardamenti sono rimaste uccise almeno 93 persone (a denunciarlo sono gli ‘elmetti bianchi’) e sono state colpite anche strutture dei servizi di emergenza e rifugi sotterranei. “Nulla di quello che dice il regime sui corridoi umanitari è vero, nulla. Come possiamo uscire di casa se non ci sentiamo sicuri? Se fosse vero, me ne andrei subito”, ha detto Mustafa, 48 anni, intrappolato con i suoi genitori anziani, la moglie e una figlia ad Aleppo, una delle 250mila persone che vivono ancora nei quartieri presi di mira dalle forze siriane o loro alleate. “La terra trema e si sposta sotto i nostri piedi. Aleppo brucia”, ha testimoniato, citato dall’agenzia di stampa tedesca Dpa, Bahaa al Halabi, anche lui residente ad Aleppo est.