Mafia, imprenditori denunciano il pizzo: 12 arresti a Corleone

PALERMO – Dodici persone sono state arrestate dai carabinieri a Corleone, in provincia di Palermo.

L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip di Palermo su richiesta della Procura distrettuale nei confronti di persone accusate a vario titolo di estorsione e danneggiamento. Per altre due è stata decisa la misura della libertà vigilata per 2 anni. Secondo gli investigatori stavano progettando un omicidio. L’operazione nasce dalle indagini del Nucleo Investigativo di Monreale e dalla compagnia dei carabinieri di Corleone. A farle scattare è stato l’atto d’accusa di 8 imprenditori che hanno ammesso di aver pagato il pizzo alla mafia. Il blitz ha riguardato il mandamento mafioso di Corleone, con propagini a Chiusa Sclafani e Palazzo Adriano. L’inchiesta ha consentito di far luce sugli assetti di vertice delle famiglie mafiose del Corleonese ma anche dei rapporti con esponenti di vertice delle famiglie limitrofe. I carabinieri, inoltre, sono riusciti a documentare numerosi reati che provano la capacità di intimidazione e controllo del territorio da parte delle cosche. In manette sono finiti i nuovi boss dello storico “feudo” mafioso corleonese, tra cui il nipote di Bernardo Provenzano, Carmelo Gariffo.  

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