Referendum, Carceri. Antigone chiede che i detenuti possano votare

ROMA – “Che votino Si o No l’importante è che i detenuti possano votare”. A dirlo è Patrizio Gonnella, presidente di Antigone.

“Il voto è un diritto costituzionalmente garantito, per questo, proprio nel momento in cui i cittadini italiani sono chiamati a votare se accettare o meno la riforma della Costituzione, è necessario affermare ancora una volta i diritti in essa contenuti, attivando tutte le misure necessarie affinché i tanti detenuti senza interdizione possano esprimere la propria opinione” dichiara Gonnella.

Nelle ultime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio del 2013 i vontati furono complessivamente 3.426, pari a circa il 5,2% dei reclusi. La partecipazione alle elezioni precedenti, quelle del 13 e 14 aprile 2008 fu ancora più bassa, attestandosi al 2,4%, pari a 1.368 votanti. Questi dati tuttavia tengono conto dei presenti e non degli aventi effettivamente diritto.

“Chiediamo all’Amministrazione Penitenziaria e alle Direzione delle carceri di attivarsi – conclude Gonnella – affinché ci sia informazione sul voto, sulla possibilità di votare e sulle procedure che i detenuti devono attivare per vedere garantito questo loro diritto”.

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