Michael Jackson. La disperazione di Paris

LOS ANGELES –  Terzo giorno di deposizioni nell’udienza preliminare contro il medico di Michael Jackson, Conrad Murray, accusato di omicidio colposo.  

  Alberto Alvarez, ex guardia del corpo del re del pop, ha portato  contro Murray una testimonianza schiacciante: ha rivelato cioè che il medico, prima di incaricarlo di chiamare il 111, avrebbe raccolto freneticamente tutte le prove sullo stato del suo famoso paziente e avrebbe detto a lui di ripulire la stanza, si suppone per occultare   qualsiasi indizio compromettente.

Secondo il Los Angeles Time, Alberto Alvarez ha dichiarato di essere stata la prima persona a entrare nella camera di Michael Jackson. Realizzato che il cantante stava malissimo Alvarez ha chiesto al medico che lo rianimava: “Dottor Murray cosa è successo?”   Conrad Murray ha risposto: “Ha avuto una reazione negativa, ha avuto una reazione negativa!”.  A quel punto Paris, la secondogenita di Michael, è entrata e, appurato che il padre era ormai privo di vita,  si sarebbe messa a urlare disperata.
Secondo un’altra testimonianza, quella del paramedico Richard Senneff, il dottor Murray non avrebbe detto di avere dato all’artista  il Propofol,  anestetico usato in sala operatoria, ma avrebbe asserito di aver somministrato farmaci contro la disidratazione.
Al terzo giorno di udienza le testimonianze contro Murray si fanno dunque pesanti.

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