Circolo degli Artisti. Intervista agli Zombie Zombie. Video

ROMA – Non hanno una scaletta del concerto ma sanno esattamente dove li guiderà l’emozione sonora per conquistare ancora una volta gli assensi del pubblico italiano. Sono gli Zombie Zombie, l’electro psychedelic synth duo più interessante degli ultimi anni.

Vengono da Parigi, direttamente al Circolo degli Artisti di Roma e torneranno in Italia a giugno, nell’ambito del prestigioso festival SUONA FRANCESE promosso dall’Ambasciata di Francia in collaborazione con l’Institut français, in due date a Bari e Foligno.
 Per esprimere al meglio sul palco le potenzialità delle loro creazioni sperimentali in studio, si accompagnano ad un secondo batterista, doctor Schoenberg, con il quale dialogano le percussioni di Cosmic, il sax di Etienne ed i molteplici suoni scaturiti da modelli di sintetizzatori che vanno dalle origini all’avanguardia elettronica.
Elisabetta Castiglioni ha incontrato per Dazebao Etienne Jaumet e Cosmic Neman, fondatori del gruppo sei anni fa dopo aver condiviso per un breve periodo uno studio di registrazione, in occasione della presentazione del loro nuovo Cd, Rituels d’un Nouveau Monde, prodotto dalla Versatile Records e decisamente innovativo rispetto alle precedenti atmosfere sonore.

D. Come definireste la vostra musica?
Al contempo Elettronica, Acustica e Libera. Elettronica perché parte proprio dagli strumenti digitali che ci appassionano da sempre, Acustica per la presenza di ulteriori strumenti quali le batterie, il sax e la voce umana che creano situazioni sonore di assoluto contrasto, Libera perché non siamo comunque diventati schiavi della tecnologia sonora dettata dai computer e amiamo moltissimo l’improvvisazione.

D. A quale tipo di pubblico vi rivolgete?
Non esiste un’età, né una categoria specifica di ascoltatore perché quello che facciamo ricopre svariati modelli musicali, dall’elettrojazz alle ritmiche più ancestrali, passando per la musica da camera.  Nelle nostre tournée, dall’Europa all’America Latina, dal Vietnam al Canada, dagli Stati Uniti al Taiwan, ci siamo sempre esibiti, in location diversificate, davanti ad un pubblico eterogeneo ma in grado di ascoltare le sonorità e a farle proprie seguendo un proprio interesse audio-emotivo. Abbiamo anche collaborato con musicisti di differente formazione: in Italia, ad esempio, ricordiamo con stima e affetto il trombonista Gianluca Petrella

D. Qual è il percorso “tecnico” che imprimete ad ogni nuova esibizione?
In realtà è proprio la nostra libertà d’improvvisazione a diventare un metodo. Cervello, arti, strumenti musicali, ascolti e sguardi complici rappresentano il nostro itinerario artistico sul palco, ogni volta variato ma ogni volta coerente ai nostri obiettivi musicali. E’ come una sorta di rituale…

D. E “Rituali da un nuovo mondo” è anche il titolo del vostro nuovo album…
Sì, il titolo può sembrare provocatorio, anche perché uscito proprio a ridosso della fatidica fine del vecchio mondo annunciata dai Maya, e forse in parte lo è, ma il “Nuovo” a cui facciamo riferimento è il tessuto dei nostri nuovi esperimenti musicali, meno “freddi” rispetto alla produzione del passato e maggiormente orientati al dialogo sonoro interculturale. Per rendere l’idea di “trance”, tipica dei popoli africani e caraibici, ci siamo serviti di una varietà incredibile di strumenti, dal berimbou brasiliano ai rototoms e alle drum machine piu’ sofisticate. Insieme al mago dell’elettronica francese Joakim pensiamo di aver realizzato un lavoro che si richiama all’idea di un linguaggio spirituale della musica e alla sua magia, dove il “rituale” è la procedura per entrare in contatto con uno stato soprannaturale – il “Nuovo Mondo” appunto…
Un universo sonoro raggiunto sicuramente attraverso la qualità diversificata dei suoni ma anche da un’esecuzione musicale fondamentalmente ipnotica in grado di suggestionare le menti e l’immaginazione anche del fruitore meno acculturato, trainato dai titoli-immagine dei brani alla scoperta di nuovi territori, tutti da esplorare.

Applausi e consensi, al Circolo, da parte di un pubblico plurigenerazionale sedotto dal magnetismo degli Zombie Zombie, in attesa di riascoltarli presto “live” a Suona francese…

Zombie Zombie – Illuminations

Zombie Zombie
Martedì 5 febbraio
Circolo degli artisti, Via Casilina Vecchia 42, Roma  www.circoloartisti.it
Maggiori info sul gruppo su   http://julietippex.com/roster/zombie-zombie/

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