Lirica, ‘Ernani’ diretto da Muti, apre la stagione dell’Opera di Roma e le Proteste

ROMA – Evitato  lo sciopero che avrebbe fatto saltare la prima, si è aperta a Roma la stagione del Teatro dell’Opera. L’inaugurazione sarà ancora alla luce del bicentenario verdiano. Il 27 novembre, alle ore 19, il sipario del Teatro Costanzi si è aperto sull’Ernani di Giuseppe Verdi. Un ’opera in cui il grande compositore anticipa caratteri e psicologie che svilupperà nelle creazioni successive, quelle definite “della maturità”.

Sul podio il Maestro Riccardo Muti; la regia, le scene e i costumi del nuovo allestimento sono firmati da Hugo de Ana. Sulla scena un cast che il pubblico dell’Opera di Roma ben conosce per averlo applaudito in diversi allestimenti dall’Attila al recentissimo Nabucodonosor, un cast di fama internazionale che sarà presente anche nella tournée in Giappone: Luca Salsi, Tatiana Serjan, Anna Pirozzi, Francesco Meli, Ildar Abdrazakov, Ildebrando D’Arcangelo.  All’evento, erano presenti il  Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, dal ministro dei Beni culturali e del Turismo e il sindaco di Roma, Ignazio Marino.  Lo sciopero non c’è stato, proprio perché lo stesso sindaco ha incontrato i rappresentanti della Cisl e della Uil e con essi, hanno concordato che nei prossimi giorni ci sarà un nuovo incontro al quale parteciperanno tutte le sigle sindacali, proprio perché, queste, avevano protestato in quanto non erano state convocate all’incontro con i sindacati del teatro.  Grazie a ciò, lo sciopero è stato revocato e l’apertura della stagione teatrale, non è stata ostacolata. “Non c’è alcun desiderio di esclusione -ha sottolineato il Primo cittadino- anzi c’è desiderio di inclusione con tutti gli attori coinvolti, in questa fase di importante riflessione sul Teatro dell’Opera”.

E per quanto concerne la situazione economica della Fondazione lirica, Marino si è pronunciato affermando che “nessuno immagina che dalla lirica o dalla cultura si debba trarre profitto, però certamente bisogna, in un momento di crisi economica così grave come quello attuale, avere una visione che da un lato valorizzi la straordinaria offerta culturale di questo teatro, sotto la direzione di rilevanza internazionale di Muti, dall’altro attragga filantropia, donazioni private, in modo da avere un sostegno anche dalla parte ricca della città e del paese”.

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