Premio Letterario Viareggio-Repaci e l’arte, un rapporto mai venuto meno

VIAREGGIO – Quando nel 1929 si decise, sotto un ombrellone, di dar vita a una manifestazione che ponesse in  risalto ai migliori libri di ogni anno, gli artisti furono subito presenti sia come organizzatori che nelle iniziative di sostegno e finanziamento.

Del resto la Versilia era allora un crocevia culturale di notevole importanza perché accoglieva ormai da decenni numerosi intellettuali in cerca di un vivificante rapporto con la natura e un intreccio di relazioni più libere e elettive .L’arte è stata ora strumento di finanziamento , ora veicolo di promozione, talvolta premio per i vincitori, ma  soprattutto  compagna di viaggio per la letteratura: molte edizioni sono state affiancate infatti da iniziative espositive collaterali come quelle chiamate Omaggio al maestro con la collaborazione del C.I.D.A.C di Roma. Nel tempo è andato formandosi  un nucleo di opere di grandi artisti che si è arricchito con quelle di giovani  selezionati dal Premio Viareggio di pittura e scultura ideato insieme a Vittorio Grotti, di artisti locali e, soprattutto con opere provenienti dalla donazione Parisi. Questo lungo percorso  ha creato quindi un insieme di grande interesse sull’arte del novecento italiano dove compaiono Viani ma anche Guttuso, Greco, Baj e molti altri fra i quali lo stesso Repaci.

Una selezione di queste opere ha trovato da alcune settimane una collocazione stabile in alcune sale dello storico palazzo di Villa Paolina a Viareggio. Ci si augura che questa nuova situazione dia il giusto risalto al senso della collezione e al legame che rappresenta; in questi ambienti infatti dovrebbero svolgersi molte delle attività legate al Premio stesso, rendendolo più vicino alla città  che deve riappropriarsene con orgoglio.

 

 

 

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