Una notte all’opera, il trionfo dei Queen

Nel 1975 esce l’album della consacrazione mondiale con il singolo “Bohemian Rhapsody”

“Non voglio cambiare il mondo, lascio che siano le mie canzoni ad esprimere le sensazioni e i sentimenti che provo ed ho provato. Essere felici è il traguardo più importante per me, ora, e quando sono felice il mio lavoro lo dimostra. Alla fine tutti gli errori che ho commesso e tutte le relative scuse saranno da imputare solo a me: mi piace pensare di essere stato solo me stesso… Adesso voglio solamente avere tutta la gioia e la serenità possibili, e vivere quanta più vita possa, per tutto quel poco tempo che mi resta da vivere”

(Freddie Mercury) 

La scalata al successo (1971-1974)

Il 24 novembre del 1991 si interrompeva la straordinaria avventura dei Queen, uno dei gruppi rock più popolari e amati di sempre. Quel giorno, a soli 46, anni, si spegneva Freddie Mercury, cantante, pianista e principale compositore della band. Nonostante ciò la popolarità e l’affetto dei fans è costantemente aumentato. I Queen si sono formati a Londra nel 1971, hanno debuttato nel 1973 e nel corso della loro carriera hanno venduto oltre 200 milioni di copie in tutto il mondo. La raccolta “Greatest hits II” del 1991 è l’album più venduto in assoluto in Gran Bretagna, con quasi sei milioni di copie.

La scalata al successo per i Queen non è stata affatto facile e scontata. Quando il gruppo scese in campo, la concorrenza era agguerrita. La band di Mercury, all’inizio molto vicina all’hard rock, dovette confrontarsi con vere e proprie ‘istituzioni’ come Led Zeppelin, Deep Purple e Black Sabbath.

Per distinguersi dalle band citate, Mercury e il chitarrista Brian May (che era un fan accanito degli Zeppelin) cercarono di creare un elemento di originalità da proporre al pubblico inglese. La chiave del successo dei Queen sta nell’abile fusione tra il sound rock del gruppo di Jimmy Page e le melodie dei Beatles con l’aggiunta di strepitosi arrangiamenti vocali, che sarebbero stati (soprattutto in studio) l’eccellenza della band. Freddie Mercury si impose immediatamente come una delle voci più sorprendenti e musicali della scena rock. Anche il bassista John Deacon, il batterista John Taylor e il chitarrista Brian May erano ottimi cantanti, capaci di intrecci vocali stupefacenti. Un’altra caratteristica stilistica dei Queen fu la decisione di non utilizzare le tastiere elettroniche che all’inizio degli anni ’70 dominavano la scena (si pensi a gruppi come Genesis, E, L&P, Pink Floyd, Van Der Graaf, Yes, Gentle Giant, Focus).

Sino al 1980 la band impiegò solamente il pianoforte.

Il primo album fu pubblicato nel luglio 1973 e si guadagnò un disco d’oro negli Usa e uno in Gran Bretagna. “Queen II” fu distribuito nel marzo dell’anno successivo e vendette meno mentre “Sheer Heart attack”, uscito nel novembre del 1974 conquistò il disco di platino in patria (arrivò al 2° posto in classifica) e un disco d’oro negli Usa (12° posto in classifica). A questo punto i Queen cominciarono ad interessare la critica e soprattutto il pubblico che accorse in massa ai loro concerti.

“A night at the opera”, il trionfo mondiale

Per il nuovo album i Queen divennero molto più ambiziosi e perfezionisti. Gli arrangiamenti si fecero accurati, le sovraincisioni delle voci sbalorditive. “A Night at the Opera”, il cui titolo è ispirato all’omonimo film dei fratelli Marx, divenne uno dei dischi più costosi mai realizzati dell’epoca, oltre che il più grande successo del gruppo. L’unione di rock e opera lirica, presente in alcuni brani precedenti come “Killer Queen”, pervade il nuovo album, che risulta “una messa in scena che ricalca, al limite dell’oltraggioso, l’antico teatro musicale dell’operetta dedicandosi principalmente all’ironia, alla parodia”.  Oltre a “Bohemian Rhapsody”, al piano romantico di “Love of My Life” e alle atmosfere retrò di “Seaside Rendezvous” e di “Lazing on a Sunday Afternoon”, tutte scritte da Mercury, notevoli sono anche i brani scritti dagli altri componenti, come “I’m in Love with My Car,” di John Taylor, “The Prophet’s Son”g e Sweet Lady” di Brian May e “You’re My Best Friend” di John Deacon, sua seconda composizione per la band, giunta al settimo posto nella classifica dei singoli inglese. Quest’album fu il loro primo successo negli Stati Uniti, dove arrivò al quarto posto nelle charts degli album, diventando disco di platino e rimanendo per 56 settimane in classifica. L’enorme lavoro che fu necessario per il completamento di questo Lp portò tuttavia alla rottura con il produttore Roy Thomas Baker.

Ad oggi “A night at the opera” ha venduto oltre sei milioni di copie mentre il singolo “Bohemian Rhapsody” quasi sette milioni di copie in tutto il mondo.

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