“Lilly”, la vita secondo Venditti

Nel 1975 il cantautore romano trionfa con l’album più significativo della sua carriera

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“E il tuo impegno che cresceva sempre più forte in te…
Compagno di scuola, compagno di niente
ti sei salvato dal fumo delle barricate?
Compagno di scuola, compagno per niente
ti sei salvato o sei entrato in banca pure tu?”

(Compagno di scuola)

Venditti, tra romanità, politica e amore

Esponente di spicco della cosiddetta ‘scuola romana’, Antonello Venditti è uno dei cantautori italiani più amati degli ultimi quarant’anni. Nel corso della sua lunga carriera ha raccontato con estremo realismo e partecipazione emotiva l’evoluzione dei sentimenti nella canzone d’autore non disgiunti dalla militanza politica soprattutto negli anni ’70. In quel decennio Venditti ha prodotto le sue canzoni più intense, ricche di allegorie e di profonda descrizione della società italiana, che allora era in piena trasformazione. Oltre a questi due aspetti c’è un terzo elemento nella poetica del cantautore: l’amore per la sua città, Roma, una metropoli unica e meravigliosa sia per il patrimonio artistico e storico che per le tante contraddizioni che da troppi anni hanno segnato un certo declino che sembra inarrestabile.

Figlio di un prefetto e di un’insegnante di greco e latino, Antonello Venditti cresce in una famiglia borghese protettiva, soffocante e perbenista. Frequenta il celebre liceo ‘Giulio Cesare’, uno delle migliori scuole della Capitale. Quegli anni saranno decisivi nella formazione culturale, umana e politica per il giovane Venditti. In molte canzoni ricorderà con nostalgia, disillusioni e profondo realismo gli anni della sua adolescenza nella seconda metà degli anni ’60, un periodo molto difficile per l’Italia, tra le ansie della contestazione studentesca, la prima frenata del boom economico e le contraddizioni di una società che in pochi anni si era trasformata da una realtà contadina ad un contesto fortemente urbanizzato e industrializzato.

All’inizio degli anni ’70 Venditti decide di intraprendere la carriera di musicista nonostante la forte opposizione del severo padre. Si esibisce spesso al folk studio, un noto locale romano dove all’epoca suonavano il giovane Francesco De Gregori, Giorgio Lo Cascio, Ernesto Bassignano ed Edoardo De Angelis. Nel 1971 Antonello Venditti pubblica il suo primo 45 giri e l’anno seguente, insieme a Francesco De Gregori incide il primo long playing, “Theorius Campus”. Nell’album spiccano i brani “Sora Rosa” e la celebre “Roma Capoccia”, primo atto d’amore verso la sua città. Prima di raggiungere il grande successo con “Lilly”, Antonello Venditti pubblica “L’orso bruno” e “Le cose della vita”(1973), in cui scrive una durissima canzone contro la figura paterna dal titolo “Mio padre ha un buco in gola” e “Quando verrà Natale”(1974), in cui prosegue il suo ‘studio’ sulla violenza politica che comincia ad insanguinare anche la Capitale.

“Lilly”, la maturità e il successo

Con il sesto album, Antonello Venditti raggiunge la piena maturità artistica e compositiva. “Lilly”, pubblicato nel settembre del 1975, soddisfa pienamente le ambizioni di un cantautore di 26 anni, in piena ascesa creativa. I testi sono molto ricercati e raffinati sia nelle canzoni più politiche (Lo stambecco ferito) con un insolito e interessante solo di pianoforte nel finale; che in quelle che toccano la sfera dei sentimenti (L’amore non ha padroni). Spiccano soprattutto due brani che saranno tra i più amati e apprezzati nella carriera di Venditti: “Compagno di scuola” e “Lilly” che da’ il titolo all’album.

La prima è un commosso e amaro ricordo degli anni in cui il cantautore frequentò il ‘Giulio Cesare’. In questa struggente canzone Venditti descrive con grande partecipazione emotiva gli amori, le speranze e le velleità rivoluzionarie di una generazione. Nella seconda, forse musicalmente più originale e di forte impatto sociale (è la prima canzone italiana che parla apertamente dell’eroina) il cantautore racconta il dramma di una ragazza morta come tante altre dal flagello dell’eroina che, proprio nel 1975, si diffondeva anche nella Capitale.

“Lilly” è l’album della definitiva consacrazione di un giovane cantautore. Il disco raggiunge il primo posto della classifica italiana sia per i 33 giri che per i 45 giri. Da questo album in poi Venditti sarà uno dei protagonisti della canzone d’autore italiana.

“Lilly Lilly Lilly quattro buchi nella pelle 

Lilly Lilly Lilly Lilly carta di giornale 

Lilly Lilly Lilly nuda e senza scarpe 

Lilly Lilly Lilly bianca non in ospedale 

Lilly Lilly Lilly Lilly senza capelli 

Lilly Lilly Lilly senza denti per mangiare 

Lilly Lilly Lilly una montagna di rifiuti 

Lilly Lilly Lilly Lilly nessun latte ti potra’ salvare 

Lilly Lilly Lilly studiavamo insieme 

Lilly Lilly Lilly Lilly viaggiavamo insieme” 

(Lilly, di Antonello Venditti)

 

 

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