Venezia 71. “Senza nessuna pietà”, concorso Orizzonti. Un noir umano. Recensione

VENEZIA – Vera protagonista di “Senza nessuna pietà”, noir dell’esordiente Michael Alhaique, nel concorso delle nuove proposte di Orizzonti alla 71° edizione della mostra di Venezia, è la periferia con le sue dinamiche tra lecito e illecito e i suoi “caporioni”.

Al primo sguardo si riconosce l’estremo nord romano: i cantieri in costruzione nella nuova area di Porta di Roma, le case popolari limitrofe. È qui che il “codice della strada” prende il sopravvento sulla legalità ed è questo microcosmo criminale che racconta il film, prodotto e interpretato da Francesco Favino: Mimmo “lo spaccaossa”; nipote prediletto di Santili, usuraio e costruttore edile, per il quale esercita una doppia funzione: costruire case e recuperare crediti. 

Una famiglia malavitosa, guidata dal capofamiglia Santili, ormai anziano e prossimo a ritirarsi, lasciando le redini dell’attività criminale nelle mani del figlio Manuel Santili: laido perdigiorno, dispotico e prepotente nei confronti del cugino Mimmo. Un rapporto teso quello tra i due consanguinei: entrambi aspiranti successori al soglio di Santili, che non fa mistero della sua predilezione per il nipote, taciturno e gran lavoratore. A risvegliare Mimmo dal torpore esistenziale, una giovane donna Tanya: una squillo ingaggiata da Manuel per un festino privato, che riaccenderà nell’orco silenzioso il desiderio di amare e fuggire dalla grigia quotidianità. Tanti saranno gli ostacoli: insormontabili, come certi vincoli dai quali è impossibile affrancarsi. Se non a prezzo del sangue.

Una prima prova riuscita per Alhaique, anche se non priva di sbavature: un abuso dei primi e primissimi piani, per esaltare la carica emotiva dei personaggi. Un artificio che rende il lungometraggio più simile all’ennesima puntata della serie “Romanzo criminale”, che a un’opera originale. Una pecca che si perdona facilmente, grazie alla godibilità del film e alla validità del cast: un Favino grandioso, ingrassato di 20chili per interpretare “il gigante buono” e la brava Greta Scarano, la nuova promessa del cinema italiano.

Un noir “umano”, imperdibile.

Senza nessuna pietà (95’), dall’ 11 settembre nei cinema

di Michele Alhaique

con Pierfrancesco Favino, Greta Scarano, Claudio Gioè, Iris Peynado, Adriano Giannini, Ninetto Davoli

Bim Distribuzione

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