Luglio suona bene. 70.000 spettatori e in questa fase dell’anno 8%

ROMA – Si è chiusa un’edizione di Luglio Suona Bene eclettica, trasversale e poliedrica, che ha portato sul palco non solo le grandi star affermate del panorama musicale mondiale ma anche gli astri nascenti italiani ed internazionali.

Una programmazione dunque unica nel suo genere che è stata premiata con la presenza di oltre 70.000 spettatori. In questa fase dell’anno si registra inoltre un + 8% di spettatori rispetto al 2016.

Si sono esibite alcune leggende viventi della musica, come Charles Aznavour che a 93 anni ha incantato il pubblico con uno spettacolare concerto, e Albano e Romina, che si sono riuniti a Roma per la prima volta per far sognare i loro fan, e ancora The Beach Boys e Tom Jones.

Tanti inoltre gli artisti dell’ultimo Festival di Sanremo, dal vincitore Francesco Gabbani a Fiorella Mannoia ed Ermal Meta, e ancora moltissimi gli italiani che hanno reso la cavea un diffusore di musica a cielo aperto da Francesco Renga che ha presentato il suo nuovo album Scriverò il tuo nome live, agli idoli dei teenager Benji e Fede, a Carmen Consoli con il suo progetto onirico Eco di sirene, all’Orchestra italiana capitanata dall’irresistibile Renzo Arbore, ad Alex Britti e Max Gazzè che hanno  presentato In missione per conto di Dio, un progetto inedito prodotto dalla Fondazione Musica per Roma.

Il programma ha visto realizzarsi un mix tra diversi generi musicali, dal pop latino di Alvaro Soler e Jarabe de Palo a quello barocco e insieme classicheggiante dei The Divine Comedy, dal rock progressive dei Jethro Tull capitanati da Ian Anderson a quello dell’astro nascente LP per la prima volta a Roma, dalla  world music dell’Orchestra popolare italiana di Ambrogio Sparagna, alla grande festa finale de La notte delle Tammorre che chiuderà la stagione di Luglio Suona Bene, la più lunga di sempre che festeggia i 15 anni dell’Auditorium.

Grandi sono state le sorprese di questa stagione che ha voluto puntare anche su molte novità: tra tutte la voce inconfondibile di Michael Kiwanuka e il concerto di un artista originale come Benjamin Clementine. Un’edizione ricca anche grazie ai concerti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia che ha portato in scena Stefano Bollani, Ezio Bosso, i Carmina Burana ed in co-produzione con la Fondazione Musica per Roma, Philip Glass.

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