Il tiro al piccione, non in senso figurato, ma con piccioni vivi a far da bersaglio alle doppiette degli appassionati (durante il fascismo c’era perfino una “Coppa Edda Ciano” intitolata alla figlia del Duce che richiamava i tiratori più accaniti) è stato nel tempo sostituito, anche come disciplina sportiva, dal meno crudele tiro al piattello.
Ma dopo il 25 luglio, caduto il fascismo, il tiro al piccione indicava anche in modo non tanto velato al “piccione”, come era stato definito il fregio sul berretto dei gerarchi. Giuliano Montaldo, oggi presto novantenne, per il suo primo film da regista (aveva esordito come attore, poi aveva sposato la sorella di un grosso produttore Leo Pescarolo) ha scelto un titolo fortemente allusivo, lui antifascista convinto. E’ la storia di un giovane che nel 1943, dopo l’8 settembre, aderisce come tanti altri alla Repubblica di Salò pensando di fare la cosa giusta negli anni in cui l’Italia è divisa: c’è ci restò fedele al fascismo e chi salì in montagna con i partigiani a dar vita alla Resistenza. Un film politico, del 1961, dunque, ma in un contesto storico particolarmente delicato e con una forte senso della narrazione. I principali interpreti sono il francese Jacques Charrière, lo spagnolo Francisco Rabal, la nostra seducente Eleonora Rossi Drago, Gastone Moschin e Sergio Fantoni. E’ un film che spicca fra i non pochi che il cinema italiano ha dedicato agli anni del fascismo e della guerra. Un brillante esordio per Montaldo che poi si sarebbe confermato un validissimo autore.
Lido di Venezia 5 settembre
17:00 SALA CASINO
VENEZIA CLASSICI
PRESENTAZIONE
TIRO AL PICCIONE di Giuliano MONTALDO (Italia, 1961, 114’, v.o. italiano s/t inglese)
LIDO DI VENEZIA 6 Settembre
14:00 SALA VOLPI
VENEZIA CLASSICI
TIRO AL PICCIONE di Giuliano MONTALDO (Italia, 1961, 114’, v.o. italiano s/t inglese)