Auditorium. Un successo il debutto romano di Susanna Mällki e Alexander Malofeev

ROMA – “Dirigere”, diceva Toscanini, “può farlo anche un asino. Ma fare musica è un’altra cosa”.  Se dobbiamo fidarci delle parole di Toscanini, possiamo dire in questo caso che Susanna Mällki ha decisamente “fatto musica”.

Da giovedì a sabato scorso, ha diretto l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e il giovane pianista russo Alexander Malofeev, all’Auditorium Parco della Musica. Il debutto romano di entrambi è stato un successo sia per la direttrice finlandese che per il giovane pianista.  Susanna Mällki, direttore principale della Helsinki Philharmonic Orchestra, dal 2006 per sette stagioni a capo dell’Ensemble Intercontemporein, è già un nome per la musica d’avanguardia.

Il programma apre con balzo e rouche di Flounce, nella sua prima italiana. Il pezzo, concepito per i Proms londinesi, è di Lotta Wennäkoski, tra i nomi più interessanti sulla scena contemporanea internazionale. Il Primo Concerto per pianoforte e orchestra è suonato da Alexander Malofeev, di soli diciotto anni, affermatosi al concorso Caikovskij nel 2014 e in ascesa sulla scena internazionale. Sbalordisce, data la sua giovanissima età, che sia in grado di abbandonarsi al suono e di padroneggiarne la tecnica ad un sol colpo. 

Il tocco è deciso ma sempre misurato, i capelli di un biondo tanto chiaro da sembrare bianco e la mano sinistra a volte in aria, ad accompagnare il suono, danno al suo viso un’espressione quasi infantile. Ovviamente, ultima ma non per importanza, l’orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia. Dai fiati agli archi, tutti gli elementi hanno contribuito a mettere in atto, a rendere dal vero, quel senso d’armonia che è lo scopo primario della musica di Čajkovskij.

Wennäkoski

Flounce (prima italiana)

Čajkovskij

Concerto per pianoforte n.1

BartÓk

Concerto per orchestra

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