Venezia 68. Cinemavvenire premia Shame e The Orator

LIDO DI VENEZIA (dal nostro inviato) – Sono giovani e sono coraggiosi, gli stagisti di Cinemavvenire che nello spazio dell’Ente dello spettacolo, all’hotel Excelsior,  oggi hanno premiato come miglior film in concorso a Venezia “Shame” opera provocatoria e inconsueta,  di un regista che si affaccia con il secondo lungometraggio nel panorama dei nuovi talenti Steve Mc Queen (vedi la recensione su Dazebao).

Federica e Chiara due studentesse del Dams, hanno letto l’una in italiano, l’altra in inglese e  con aplomb,  la motivazione: “un’opera forte, viscerale, mai scontata. Attraverso un grande controllo stilistico, unito all’ottima performance dei protagonisti, il film trascina lo spettatore in un mondo di solitudine e dolore svelando la prigione di una sessualità esibita fino allo straniamento”

Cinemavvenire ha dato anche il premio “il cerchio è rotondo: cinema per la pace e la ricchezza della diversità” al film “O le tulafale” (The orator) di Tusi Tamasese, con questa motivazione: “Per essere riuscito a raccontare una storia toccante e originale in grado di parlarci di diversità, di integrazione e della conquista della parola come mezzo di riscatto morale e sociale”.

Coordinati dal direttore Paolo Patarca i ragazzi di Cinemavvenire hanno soggiornato presso un suggestivo convitto situato di fronte al Lido, a Giardini, e oltre a uno stage sul tecniche cinematografiche hanno partecipato a un workshop di fotografia. L’associazione Cinemavvenire, voluta da Gillo Pontecorvo nel 1992, permette ai nuovi appassionati di cinematografia un’esperienza  professionalmente completa a uno dei più importanti festival del mondo.

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