Chiostro del Bramante. Una inedita Cleopatra in prima mondiale

ROMA – Non era di una bellezza incomparabile ma la magia del suo fascino locutorio e l’acume del suo astuto intelletto la portarono a sedurre i grandi combattenti dell’Impero romano e a conquistare i cuori dei suoi numerosi sudditi.

E’ Cleopatra, l’ultima regina d’Egitto, in mostra da qualche giorno e per ben quattro mesi al Chiostro del Bramante, in un’esposizione che tocca in nove differenti sezioni tematiche, aspetti e contesti dell’immaginario egiziano a contatto con la realtà storica nel I secolo a.C.

Accompagnati in alcune sale dalla narrazione aneddotica in video di Valerio Massimo Manfredi e dalle audio guide in omaggio con la voce dello stesso curatore dell’esposizione, Giovanni Gentili, gli spettatori hanno la possibilità di immergersi in un apparato archeologico unico nel suo genere che propone – tra le tante rarità – anche alcuni oggetti inediti, quali il ritratto di Cleopatra cosiddetto “Nahman”, esposto in Italia per la prima volta, uno straordinario ritratto di Ottavia, sposa di M. Antonio e sorella di Augusto rilavorato come Cleopatra – questo esposto per la prima volta al mondo – un ritratto della regina d’Egitto giovanissima, realizzato probabilmente quando salì al trono nel 51 a.C. e anch’esso esposto in prima mondiale, l’Alessandro Magno “Guimet” del Museo del Louvre, capolavoro della scultura ellenistica, uno straordinario bronzo inedito che ritrae Alessandro Sole, figlio di Cleopatra e Marco Antonio, e lo spettacolare ma quasi sconosciuto mosaico del Nilo, dal Museo di Priverno. 

Coccodrilli, ippopotami, ibis, gatti, serpenti e anatre selvatiche, ma anche divinità a forma di cane, babbuino e satiro  sono i protagonisti di preziose opere artigianali che fanno parte del culto sacrale egiziano e che incantarono il popolo romano a partire dagli Imperatori e combattenti che ebbero modo di conoscerlo da vicino. Dai vecchi ai nuovi Faraoni, l’epoca tolemaica viene illustrata dalle opere che raffigurano un Egitto a sfondo “sociale” con scene di caccia, pesca e perfino acrobazie con gli alligatori, per cedere poi il passo ad un’analisi religiosa del culto tombale – le pratiche dedicate alla mummificazione e il rito del trapasso a miglior vita su esame dell’operato faraonico di fronte a Zeus sono mirabilmente raffigurate da tavolette, papiri, sarcofagi, piccoli gioielli per il culto tutti realizzati in materiali preziosi – per approdare ai più noti aspetti pubblici e privati della storia di Cleopatra, a contatto con Giulio Cesare, Antonio e Ottaviano (Augusto), che la indusse inevitabilmente alla morte. Quello che tuttavia affascina maggiormente in questa completa esposizione è sicuramente la messa in evidenza del grande influsso che la moda e i costumi della regina ebbero sull’Urbe:  a partire dalle capigliature e dai monili elaborati sull’immagine del sacro ureo (il serpente simbolo della regalità e dellimmortalità dei sovrani), all’arte espressa in arredi ispirati al “magico” regno, tra cui le numerose statue in onore a Iside, dea della vita, ma anche della navigazione per i Romani, fino all’assunzione del costume faraonico da parte dello stesso Augusto, una volta detronizzato il potere di Cleopatra e della sua famiglia.

La fine della Regina permane tuttavia un mistero: fu lei stessa a farsi mordere dal sacro cobra per non sopportare la sottomissione a Roma o fu avvelenata insieme alle sue ancelle? Anche se il percorso si conclude con tale interrogativo, non sembra essere questo il perno su cui ruota l’interesse mondiale tuttora rivolto a Cleopatra, un’icona imitatissima e rappresentata in varie forme e linguaggi, dagli stilisti di moda al cinema, come testimonia un curioso documentario filmico a metà della mostra.

CLEOPATRA. ROMA E L’INCANTESIMO DELL’EGITTO 

Mostra a cura di Giovanni Gentili

dal 12/10/2013 al 1/02/2014

Chiostro del Bramante

Via della Pace – 00186 Roma

www.chiostrodelbramante.it

Orario apertura

Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00

Sabato e domenica dalle 10.00 alle 21.00

(la biglietteria chiude unʼora prima)

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