Luce Marina Una vicenda dell’arte italiana 1915-1935. Una mostra di Moses Levy

 

Luogo di mare, luogo di vacanza,  un binomio che abita l’immaginario di molti, Per un pittore  luogo di mare è soprattutto luogo di luce, quella che tutte le sponde del Mediterraneo regalano: intensa, ma non accecante, mossa dal vento, ma carica di mito, talmente vivificante da entrare nei corpi e diventare interna.

È in questa atmosfera che Moses Levi, nato in Tunisia da madre italiana, e giunto a ragazzino in Toscana, vede le persone e le cose che popolano le sue marine, come nuclei di energia vitale disposti a piccoli gruppi in  piacevoli occupazioni da spiaggia. É uno sguardo benevolo eppure consapevole dell’effimera natura delle cose umane, reso con preziosi tratti di pennello che nel tempo mutano dalle macchie perfette alla Fattori, alle geometrie cezanniane fino alle tracce futuriste che seguono l’andamento dei fenomeni e alle pennellate più libere e istintive delle opere più tardive: Se non cambia quindi nel tempo il suo affetto per ciò che dipinge cambia, anche se in modo appena percettibile, la sua maniera di farlo; da uomo generoso e gentile qual era, infatti accetta, ma spesso anticipa, le nuove tendenze che incontra negli anni toscani e in quelli parigini e le integra con la sua formazione da incisore e l’amore per gli antichi maestri. Non c’è apparentemente somiglianza con ciò che il compagno di studi prima, amico e collega poi, Lorenzo Viani produce: qua la bella vita solo sottilmente velata dalla malinconia di chi vuole fissare sulla tela attimi di serena felicità, là invece la forza espressiva del dolore e della potenza del destino. Caratteri e modi di sentire diversi – facilmente confrontabili visto che il museo al secondo intitolato è a pochi passi –  ma in comune il moderno interesse per l’individuo, per la microstoria che segnala in  anticipo le grandi questioni della macrostoria; e infatti in Moses Levi la gioia borghese della conquista della vacanza si contrappone a quella aristocratica degli anni precedenti, mentre in Viani i diseredati sono messi bene in vista e affermano la loro presenza nella società che vorrebbe già dimenticarli.

La preziosa piccola mostra del Centro Matteucci ci offre l’ occasione di osservare con calma opere la cui soave bellezza ci può ingannevolmente indurre a una visione superficiale, mentre uno sguardo più attento è in grado ci cogliere infiniti mondi interiori accostati l’uno all’altro come racchiusi in bolle.

L’allestimento, come sempre accuratissimo, prevede anche la proiezione di alcuni filmati d’epoca fra i quali uno girato dallo stesso Moses Levi, che mostrano come la Versilia fosse eletta a luogo di rinascita spirituale e nuova ispirazione da molti intellettuali del tempo, consentendo di riconoscere tra i volti sorridenti e rilassati quelli di personaggi come Pirandello e Enrico Pea. Donare benessere è una caratteristica di questa terra con la sua lunga spiaggia protetta dalle Alpi Apuane; consapevoli che la presenza della cultura da sempre è stata parte di quel benessere a quell’ideale si vorrebbe ritornare e lo  dimostra  la collaborazione  che l’Associazione Balneari  ha stabilito cin il Centro Matteucci proprio in occasione di questa mostra.

Moses Levy

Luce Marina Una vicenda dell’arte italiana 1915-1935

5 luglio-19 ottobre                                                                                 

Viareggio

Centro Matteucci per l’Arte Moderna Via D’annunzio, 28

 

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