ROMA – Nella chiesa sconsacrata di San Filippino in via Giulia, a Roma, apre una piccola mostra capace di sollevare interrogativi e considerazioni non solo sull’arte ma sulla società contemporanea e sulle possibilità di cambiarla.
L’artista argentina Inés Fontenla presenta la sua personale dal titolo “Requiem Terrae”, dedicata alla trasformazione politica e alla degenerazione fisica del Pianeta.
In un luogo che ancora mantiene l’aura di sacralità, s’impone con forza il silenzio nel guardare l’istallazione, un grande tappeto di terra nuda su cui è adagiato il planisfero ridotto in pezzi, frantumato dalla violenza umana e dalla forza della natura. Accanto a questo, un monitor ci mostra una video animazione che ripercorre – stavolta con un taglio apparentemente ludico – la storia del Mondo attraverso i mutamenti intercorsi nell’ultimo secolo.
In questi giorni di sconvolgimenti socio-politici nel Nord Africa, di guerra in Libia e di catastrofi naturali e nucleari in Giappone, l’opera di Inés Fontenla impone una nuova riflessione sul ruolo sociale dell’arte.
Lo sguardo sull’attualità, il tentativo di comprensione della realtà e del raggiungimento della verità si concretizzano in un lavoro evocativo che cita la Carta della Terra (documento guida ratificato dall’Unesco nel 2000) e stimola il visitatore ad un “mea culpa”. Appare evidente, infatti, che il progetto intende sollevare la coscienza critica dei singoli individui in quanto responsabili – diretti o indiretti – di un sistema che sfrutta risorse naturali ed economiche fino alle estreme conseguenze, ambientali e socio-politiche.
Questa mostra, che segna un altro capitolo nella storia dell’arte ecologista, segue un’altra opera che l’artista aveva già dedicato al tema: “Il cielo alla fine del mondo”, frutto di una sua lunga ricerca sul buco dell’ozono. In verità tutta la produzione di Inés Fontenla è legata alle tematiche sociali, da sempre infatti il suo approccio all’arte mantiene un lucido taglio politico che si fonde con un linguaggio poetico e al contempo incisivo, mai disturbante ma capace di questionare sulla contemporaneità a partire dalla fine delle utopie, per citare un suo lavoro del 2002.
Titolo mostra: Requiem Terrae
Artista: Inés Fontenla
Curatore: Lucrezia Cippitelli
Sede: Chiesa di San Filippino
via Giulia 134 – Roma
Inaugurazione: 28 aprile ore 18.00
Durata: 28 aprile – 20 maggio 2011
Ingresso: libero
Giorni e orari di apertura: dal lunedì al sabato dalle 17.00 alle 20.00 o su appuntamento
Per visita su appuntamento:
Assistenti all’organizzazione: Chiara Pirozzi cell: 347 1704396
Daniela Cotimbo cell: 340 1556427
[email protected]
Ufficio stampa: Rita Salvadei
cell: 339 8954865 / e-mail: [email protected]
Con il contributo dell’Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia e il patrocinio dell’IILA – Istituto-Italo Latino Americano e del MLAC- Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università di Roma La Sapienza.