Nathan Sawaya, l’artista che coi lego fa capolavori

ROMA – Per divertirsi con i più piccoli nelle festività natalizie, non c’è niente di meglio che iniziative che coinvolgano tutta la famiglia, tra gioco e divertimento, come la mostra “The art of the brick” (l’arte dei mattoncini) dell’artista contemporaneo Nathan Sawaya, a Roma fino al 14 febbraio. Presso lo Spazio Set in via Tirso 14 è possibile ammirare, per la prima volta in Italia, le 80 opere realizzate con circa 1 milione di mattoncini lego, che raffigurano classici dell’arte antica e antica e moderna, ma anche creazioni originali, frutto della fantasia dell’artista. 

Tra i più popolari: La Cappella Sistina di Michelangelo, La gioconda di Leonardo Da Vinci, L’urlo di Munch, Il bacio di Klimt. Non mancano, anche, riferimenti alla cultura pop, di cui Nathan è appunto legittimo rappresentante; in primis il Tyrannosaurus Rex, il predatore più pericoloso del Giurassico, riportato in auge da Jurrasic Park, film cult del regista Steven Spielberg, qui riprodotto a grandezza naturale, con l’uso di 80mila mattoncini incastrati alla perfezione, per la gioia dei bambini grandi e non. E inoltre, l’autoritratto dell’icona pop, per antonomasia: Andy Warhol e di un altro mito moderno, Bob Marley. E infine, gli inediti: statue di lego a grandezza naturale che raffigurano esseri umani,  espressione ciascuno di distinti sentimenti, emozioni e conflittualità interiori. Tutti, però, con una potente carica espressiva, che tocca il cuore di chi guarda. 

Questa rassegna itinerante ha finora attratto nel mondo più di un milione e cinquecento visitatori, tra Nord America, Australia, Asia, Medio Oriente ed Europa ed è stata inserita dalla CNN nella top ten delle “mostre imperdibili”. Un bel traguardo per Sawaya, un ex avvocato che da soli dieci anni si occupa a tempo pieno di “fare arte coi lego”, dopo aver lasciato il lavoro in un prestigioso studio di New York, per seguire il sogno di “vivere divertendosi” e dare libera espressione alla sua inesauribile creatività, che si dispiega nel disegno, nella musica, nella scrittura e nella scultura. Un artista a tutto tondo, che non si limita a “giocare coi lego”, ma attraverso essi, aspira a insegnare ai più piccoli la storia dell’arte e si fa’ promotore di varie iniziative nelle scuole americane, a favore dello sviluppo di laboratori artistici, perché come recita il suo motto: “l’arte non è un optional, ma una risorsa”.

Ancora, dunque, un mese e mezzo per godere di un’esperienza innovativa e unica, che vi riporterà bambini e vi permetterà così di vivere la mostra, con lo stesso incanto e stupore dei vostri figli per tutta la durata del percorso.

 

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