Al Palazzo Reale di Genova. Canova: l’invenzione della gloria

A Genova un’esposizione per raccontare nei disegni, nei dipinti e nelle sculture del famoso artista la nascita delle idee che annunciano i suoi capolavori

GENOVA – Sarà Palazzo Reale a Genova ad ospitare dal 16 aprile al 24 luglio 2016 la mostra “Antonio Canova. L’invenzione della gloria. Disegni, dipinti e sculture”. 

Negli spazi dell’ex Teatro del Falcone, il primo palcoscenico genovese attivo già nel 1645 e in seguito utilizzato come sede di eventi espositivi dopo restauri successivi al suo bombardamento durante la II Guerra Mondiale, saranno in esposizione anzitutto settantaquattro disegni provenienti dalla raccolta del Museo Civico di Bassano del Grappa. 

I disegni sono stati selezionati da Giuliana Ericani, già Direttrice del Museo Biblioteca Archivio di Bassano del Grappa, tra i 1800 circa che costituiscono la più grande raccolta al mondo di grafica di un artista, donata a metà Ottocento all’appena inaugurato Museo Civico di Bassano da Giambattista Sartori Canova, fratellastro ed erede universale di Antonio Canova. Il fondo bassanese è costituito da 10 grandi album e 8 taccuini non omogenei nella struttura, comprendenti fogli di differenti dimensioni, da più di 500 ad una decina di millimetri, disegni finiti di accademia e schizzi di getto, progetti interi e parziali per bassorilievi in gesso e grandi sculture a tutto tondo. 

I disegni esposti in mostra sono accompagnati da modelli e bozzetti in terracotta e in gesso e da dipinti dell’artista provenienti dalle raccolte bassanesi e dell’Accademia Ligustica, oltre che da incisioni fatte eseguire da Canova per illustrare le proprie opere scultoree.

Alla Maddalena penitente (1790 – 1796), l’unica opera di Canova ad essere conservata a Genova e attualmente esposta a Palazzo Tursi, è dedicata in mostra una sezione che ripercorre il lungo iter di invenzione ed esecuzione del famoso marmo, con l’esposizione del disegno e del bozzetto preparatorio, proponendone anche le rocambolesche ed in parte finora inedite vicende di collezionismo che portarono la statua da Parigi a Genova. 

Una scelta espositiva che offre un quadro storico ineguagliabile dell’Europa tra Settecento ed Ottocento, chiarendo il ruolo di Canova come primo artista della modernità. 

La mostra – promossa dal Mibact, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dal Comune di Genova e dal Comune di Bassano del Grappa e organizzata da Palazzo Reale di Genova e dall’Associazione Metamorfosi – affronta con chiarezza lo studio del disegno di Canova da due punti di vista. Da una parte quello stilistico, affrontando le sue caratteristiche e il rapporto di Canova con gli artisti contemporanei; dall’altro quello della prima idea per l’opera realizzata. 

Metamorfosi, nel suo lavoro di qualità di affiancamento di prestigiose istituzioni culturali, con questa mostra continua così una proficua collaborazione col Museo Civico di Bassano del Grappa, volto a valorizzare lo straordinario patrimonio culturale lì conservato.

Il catalogo della mostra è a cura di Giuliana Ericani e Francesco Leone. Saggi in catalogo di Clario Di Fabio, Giuliana Ericani, Antonio Giuliano, Francesco Leone, Luigi Mascilli Migliorini, Caterina Olcese Spingardi, Giulio Sommariva e Gianni Venturi. 

Le sezioni della mostra

La prima sezione della mostra (“Il disegno di Antonio Canova”) seleziona dall’intera produzione grafica, i fogli esplicativi della varietà del suo segno e dei modi della progettazione. Le parole di Cicognara (1822), «solea gittare in carta il suo pensiero con pochi e semplicissimi tratti, che più volte ritoccava e modificava», costituiscono la traccia per la comprensione dei disegni dei taccuini a matita, ma talora a penna, con un segno che ritorna più volte su se stesso ad indicare l’urgenza del pensiero. Fra i disegni esposti, e particolarmente Interessante per la comprensione dello sviluppo del disegno canoviano, è il foglio preparatorio per la Venere Italica.

La seconda sezione (“Canova e lo studio dell’antico”) include i disegni di statue antiche eseguiti da Antonio Canova a Roma e a Firenze, contenuti in diversi album della raccolta bassanese. Vi sono compresi ben 25 disegni dei due celeberrimi gruppi scultorei dei Colossi di Montecavallo, interpretati come Castore e Polluce o Alessandro e Bucefalo, ritenuti dallo stesso Canova espressione di un canone geometrico perfetto e, al tempo stesso, semplice e universale. In esposizione il disegno del cosiddetto Antinoo del Belvedere e i disegni di due tra le opere più sensazionali di Musei Capitolini, la coppia dei Centauri, uno giovane e l’altro vecchio, detti “Furietti”, e il disegno del Gladiatore Borghese, uno dei più importanti capolavori di statuaria antica presenti nella collezione Borghese. Insieme ai disegni dei Dioscuri e all’Antinoo del Belvedere, anche il disegno del Torso del Belvedere, il più studiato tra i disegni di Canova relativi all’approfondimento dell’antico, massima espressione dello stile “severo” della statuaria classica, per le tensioni muscolari, le esuberanze anatomiche e delle proporzioni.

La terza sezione (“Antonio Canova e i grandi del suo tempo”) espone fogli con disegni che costituiscono “pensieri” o “prime idee” o “progetti” per opere in marmo realizzate o anche solo eseguite nei modelli in gesso per i protagonisti della storia italiana, europea e mondiale tra Settecento ed Ottocento. Vi compaiono i disegni per i monumenti e le sculture di Clemente XIII e Clemente XIV, Napoleone Bonaparte, Maria Luisa d’Asburgo, 

Maria Cristina d’Austria, Carlo III e Ferdinando IV di Borbone, George Washington, Vittorio Alfieri, Orazio Nelson, Paolina Borghese Bonaparte, opere commissionate da Giorgio IV re d’Inghilterra, Joséphine Beaurnhais Bonaparte e Pio VII. Il pubblico potrà confrontare i progetti con le opere realizzate, grazie alle acqueforti fatte eseguire da Canova in un’impresa di documentazione e promozione delle proprie opere, che ha le caratteristiche di una campagna acquisti di assoluta modernità.

Percorsi Canoviani a Genova

In occasione della mostra “Antonio Canova. L’invenzione della gloria. Disegni, dipinti e sculture”, il visitatore potrà andare alla scoperta delle tracce di Canova in un percorso che collega le istituzioni culturali più significative della città: Palazzo Tursi, il Cimitero Monumentale di Staglieno, Gipsoteca storica, GAM Galleria d’Arte Moderna di Genova e Raccolte Frugone.

Palazzo Tursi

Visita alla Maddalena Penitente di Palazzo Tursi

Cimitero di Staglieno

Visite tematiche sono previste al Cimitero Monumentale di Staglieno: “Il modello Canoviano a Staglieno” dal 16 aprile al 23 luglio tutti i sabati mattina alle 11 previa conferma presenza entro il giovedì antecedente la visita. Appuntamento: Statua della Fede. I biglietti potranno essere acquistati presso tutti i punti IAT (Informazione Accoglienza Turistica) Via Garibaldi, 12r – Stazione Marittima – Piazza Caricamento – Aeroporto C. Colombo (Piano Arrivi) o rivolgendosi alla guida autorizzata prima dell’inizio della visita. Prezzo intero € 5 – ridotto € 4 (dai 12 ai 18 anni, superiori a 65 anni o presentando il biglietto della mostra su Canova). Per gruppi privati, informazioni e conferma visita rivolgersi a: Mirella Camiccia – Comune di Genova: HYPERLINK “javascript:handleMailto(‘mailto:[email protected]);return false;”[email protected]

Visite guidate al cimitero di Staglieno nell’ambito del Progetto “La Fabbrica di Staglieno” con tema: “La Genova dell’800 attraverso il Cimitero Monumentale di Staglieno”. Le visite iniziano dall’incontro con restauratrici o marmisti nel laboratorio artigiano. Qui si potrà assistere alle diverse fasi di un restauro o della scrittura a mano su marmo. Dal 16 aprile all’11 giugno tutti i sabati. Appuntamento: ore 14,15 ingresso fioristi. Il biglietto si acquista dalla guida. Intero € 7 – ridotto € 5 (dai 12 ai 18 anni, superiori a 65 anni o presentando il biglietto della mostra su Canova).

Informazioni:  HYPERLINK “http://www.fstaglieno.wordpress.com/www.fstaglieno.wordpress.com oppure  HYPERLINK “mailto:[email protected][email protected]. Le visite sono in italiano, con possibile riassunto di ogni tappa in inglese.

Gipsoteca storica prima Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti

Calchi da opere dell’antichità classica ma anche da capolavori della scultura contemporanea: nel 1824 una “Testa Collossale (sic) di Napoleone” è registrata nella Sala delle Statue e Gessi, insieme al Mercurio di Thorwaldsen dono di Giacomo Brignole,  e alla celeberrima  Ebe del Canova, ancora dono di Marcello Durazzo.

Successive, e non documentate sono le acquisizioni della Testa di Papa Rezzonico, esposta in questa occasione a Palazzo Reale, dell’Autoritratto di Canova,  di una Testa di Elena, dall’originale conservato all’Ermitage di San Pietroburgo e di una testa maschile tratta dal gruppo Teseo sul Minotauro, conservato al Victoria and Albert Museum di Londra.

La destinazione didattica del materiale, che comportava talvolta rischi accidentali negli spostamenti, il logorio legato all’uso, ma soprattutto, in ultimo, i danni subiti nel corso dei rovinosi bombardamenti del 1942 hanno drasticamente ridotto la consistenza della gipsoteca. Oggi, ad eccezione di un significativo nucleo di opere inserite nel percorso espositivo, quanto rimane è conservato nei depositi del museo, visitabili su richiesta. 

Centinaia di raffinati disegni a matita, carboncino, sanguigna, realizzati dai migliori allievi dell’Accademia nel corso del XIX secolo, conservati nella collezione dei disegni del museo, testimoniano la funzione didattica e formativa della gipsoteca.

Molti disegni documentano anche la presenza in Accademia di tanti esemplari dispersi, tra i quali proprio alcuni calchi canoviani: la Testa di Napoleone e l’Autoritratto di Canova.

In particolare i disegni selezionati per la mostra, accanto ai gessi da opere di Canova ancora conservati nelle collezioni, la Testa di Elena, la Testa di Teseo, la Ebe, attestano la fortuna del più grande scultore neoclassico nella formazione degli artisti genovesi.

GAM Galleria d’Arte Moderna e Raccolte Frugone

Nel segno di Canova: suggestioni e ricordi tra Romanticismo e Déco nelle opere della Galleria d’Arte Moderna di Genova e delle Raccolte Frugone.

Uno sguardo sulla fortuna artistica delle opere di Canova attraverso le scelte compositive e formali di scultori e pittori italiani dell’Ottocento e del Novecento nella Galleria d’Arte Moderna di Genova. Il percorso si snoderà tra opere di Nicolò Traverso,  Emilio Santarelli, Santo Varni, Gabriele Castagnola, Giulio Monteverde, Edoardo De Albertis

Tra Bistolfi e Segantini: michelangiolismo e classicismo canoviano nella rilettura di alcuni grandi maestri italiani alle Raccolte Frugone. Il percorso riguarderà le scelte espressive di Ludovico Pogliaghi, Gaetano Cellini, Leonardo Bistolfi e Giovanni Segantini.

Il pubblico avrà a disposizione un foglio di sala e, attraverso dei “bollini” canoviani apposti alle opere interessate, sarà possibile fare un percorso tra le opere. 

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