Inaugurata a Sabaudia la raccolta di opere di Duilio Cambellotti

La Galleria del Laocoonte di Roma  ha  presentato a Sabaudia una copiosa raccolta di opere di Duilio Cambellotti (Roma 1876-1960), un’artista, capace di che padroneggiare ogni tecnica e materiali,   creatore di sculture di bronzo, legno, pietra e terracotta,di medaglie, di pitture murali, di vetrate, di maioliche, di incisioni e xilografie, di mobili e arredi.

Fu anche scenografo, costumista, “metteur en scène”, soprattutto per il teatro classico a Siracusa e ad Ostia, ma anche per il cinematografo, dagli inizi del muto fino al neorealismo del dopoguerra. Concepì sempre la sua arte come opera di divulgazione popolare, come educazione al bello per le masse.

Il suo amore per l’Agro Romano e Pontino lo portarono a studiare  i paesaggi, le abitazioni, le genti ed i costumi della campagna attorno a Roma per diffondendone le immagini per sensibilizzare la società sulle condizioni di arretratezza, fatica, miseria e malattia in cui vivevano i contadini dei latifondi malarici.

Nella mostra si possono ammirare anche i gessi originali di due delle tre Dolenti del Monumento ai Caduti di Terracina, uno splendido bronzo de “La Corazza” celebrazione dell’antico guerriero contadino italico, un gesso di leonessa, un commovente presepe di terracotta magistralmente dipinto. Delle “Leggende Romane” la tempera più antica del Ponte Sublicio e tre altre leggende, Marte, Orazio Coclite e l’Origine del Campidoglio, stampate da Cambellotti in vita. Acquarelli e disegni preparatori per la casa dei Mutilati di Siracusa, dove i soldati feriti sono tramutati in dolorosi tronchi potati carichi d’armi.

Una serie di medaglie di bronzo con le relative preparazioni in gesso e cera mostrano a qual punto alta fosse la maestria di Cambellotti in quest’arte nella quale egli fu davvero un Cellini del XX secolo. 

Numerose le piccole illustrazioni per libri che mostrano la sapienza grafica di Cambellotti disegnatore, non solo di tavole, ma anche di vignette, una maniera di adornare il libro in ogni sua parte affinché l’opera dell’artista fosse pari a quella dell’autore del libro.

Il Catalogo a cura di Monica Cardarelli e Marco Fabio Apolloni, (De Luca Editori d’Arte), è introdotto da uno scritto di Antonio Pennacchi e si avvale della collaborazione di Anna Maria Damigella, Francesco Parisi e Francesco Tetro.

 

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