Roma. La “forma del suono” nella performance di Maria Luisa D’Eboli al Macro Asilo. Foto e video

Che forma ha il suono e come riuscire a raccontarlo agli altri? L’artista romana ha interpretato la melodia prodotta da un flauto e un’arpa, dando vita a una performance inedita, raffinata e coinvolgente


ROMA – L’artista romana Maria Luisa D’Eboli ha dato vita, sabato 29 giugno nel Salone del Forum del Macro Asilo, a una singolare ed elegante performance attraverso la quale, accompagnata dalla musica di due straordinarie interpreti internazionali, Adriana Ferreira, (flauto) e Floraleda Sacchi (arpa), ha fissato sulla tela “un inedito ritratto” del suono. 
“The shape of sound”, la forma del suono, è appunto il titolo della performance, in cui l’artista ha interpretato la melodia e l’ha riprodotta sullo spazio di una maxi tela, traducendo stati d’animo e sensazioni, attraverso l’utilizzo di un particolare pennello appositamente realizzato per l’occasione. 
Il progetto, sviluppato nel tempo da Maria Luisa, trae ispirazione dall’ascolto delle quattro stagioni di Piazzolla  “in un pomeriggio parigino di fine estate del 2015” – racconta l’artista. 
“La mia conoscenza musicale era povera e probabilmente lo è ancora, ma la predisposizione ad  accogliere, a ricevere, ad assorbire era tutt’altro che povera” – spiega ancora Maria Luisa. “Mi ritrovai coinvolta e avvolta da quelle onde sonore.  Una sensazione così potente e invisibile.  Come riuscire a raccontarla, a restituirla al mondo? Iniziai allora a domandarmi che forma avesse il suono. Sperimentai la sensazione di quando il suono attraversa il corpo e la totale impotenza nell’arrestare il suo passaggio. L’idea di dare comunque  un colore al suono era fuorviante in quanto a seconda che le note fossero acute o gravi il suono mi appariva diverso e cambiava a una velocità tale che era difficile da catturare. La forma del suono riempiva i miei occhi e mi faceva volteggiare. Testa in giù. Io che ho sempre avuto paura delle montagne russe!”. 
Quello di Maria Luisa D’Eboli è comunque un progetto ambizioso e “in divenire”. Dopo l’emozionante tappa al Macro Asilo, particolarmente apprezzata dal pubblico che gremiva l’ampia sala al piano terra del Museo, la performance approderà in ottobre a Matera,  nell’ambito di Matera Capitale Europea della Cultura 2019. In quest’occasione l’artista si “misurerà” con il suono prodotto dagli strumenti di otto musicisti di fama internazionale, “traducendolo” su altrettante tele. 

 

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