ROMA – Che magnifico il sole di Sanremo se i suoi raggi in Febbraio riescono ad abbronzare la faccia di Carlo Conti come se fosse Luglio, comunque a parte questa giustificazione inutile da parte del conduttore, la serata delle cover, se pur con delle stonature imbarazzanti, è filata liscia.
Oggi si ricomincia con la gara e così anche Cani Sciolti si adegua a commentare questo Festival impregnato di nazional-popolare, fra famiglie di 16 figli che vengono aiutati dalla provvidenza, reunion di coppie simbolo che puzzano di operazione commerciale, ed il tributo ad eccellenze italiane, decisamente premiato da un pubblico numeroso che evidentemente non ne poteva più delle edizioni radical-chic della coppia Fazio e Littizzetto. E così anche io, pur non amando per niente la retorica e il buonismo del nazional-popolare, ho apprezzato molto l’idea di questa edizione per esempio di aver superospiti italiani come il grande Tiziano Ferro, un grande artista, ma anche un uomo coraggioso che ha saputo superare le paure i pregiudizi e forse unico in Italia, ha dichiarato pubblicamente di essere omosessuale. Una scelta che poteva distruggere la sua carriera e che invece lo ha premiato ancora di più. Vederlo cantare le sue hit più famose accompagnato dall’orchestra con un splendido sorriso sulla faccia, è stata una bella cosa, un momento non solo di buona musica ma anche di grande libertà. Sorvolo su tutto il resto, su Alessandro Siani, su Angelo Pintus accolto con freddezza esagerata, su Luca e Paolo che si “credono” tanto trasgressivi e graffianti e sorvolo anche sui molti cantanti dalle canzoni e dalle performance imbarazzanti. Vado controcorrente. A me piace Sogni infranti di Gianluca Grignani, che il pubblico non ha amato. Una canzone dal testo personale, amaro, intenso, deluso, non facile che rispecchia molto l’oscurità del personaggio. Sorvolo su tutto ma non su questo: c’era bisogno della terza valletta, straniera, che porta solo la sua incredibile bellezza, ed è nota perché è la fidanzata di Raoul Bova?
