Kingsman, una full immersion di divertimento puro

ROMA – Kingsman è un film di spy story davvero originale.

Scordatevi le spie alla James Bond, che cedono solo alle donne, hanno battute facili e sono politically correct , in Kingsman in questi giorni nelle sale, con Colin Firth, Samuel L. Jackson, Michael Caine e Taron Egerton,  non c’è niente di corretto, se non l’impeccabilità dei vestiti di taglio sartoriale delle spie dell’agenzia privata Kingsman che ha il suo quartiere generale nel retrobottega di una centenaria sartoria di Londra. Il regista Matthew Vaughn  ha rivisitato il fumetto The Secret Server infarcendolo di riferimenti pulp, di colpi di scena che trascinano lo spettatore ad una velocità da gran premio, fra personaggi sopra le righe, ironia nera . Con una violenza esagerata, ma che ha un sottofondo di denuncia molto forte, il male arriva attraverso le sim del cellulare e scatena uno sterminio da fattore K che coglie anche i fedeli in preghiera in chiesa.  Eccessivo, geniale, piuttosto politico, con delle intuizioni che non posso assolutamente rivelare, Kingsman è anche molto divertente. E sinceramente vedere Colin Firth impeccabile esattamente come nel film, rimanere impassibile alle domande di noi giornalisti con un atteggiamento snob, al fianco di Taaron Ergon che è il suo allievo nel film e dei Take That autori della colonna sonora, è stato un altro colpo di scena di questo film. Colin Firth è esattamente uguale al suo personaggio, occhiali compresi, e ci si aspetta di vederlo saltare sul tavolo e combattere come un guerriero giapponese.  Due ore mirabolanti, forse un po’ troppo lungo, ma caspita che divertimento!

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