Teatro Parioli. La donna di Garbo, un Goldoni decisamente divertente. Recensione

ROMA – Il luogo del debutto de “La donna di garbo”, nel 1749, era stato il Teatro delle commedie di Livorno. Ora, per un suggestivo intreccio del destino, a riproporre la commedia di Carlo Goldoni è un regista livornese, Emanuele Barresi, assieme a un cast che comprende molti conterranei. Fa eccezione la protagonista, interpretata dalla veneziana Debora Caprioglio.

Al suo fianco Marco Messeri, che insieme al regista ha collaborato anche all’adattamento del testo originale.La pièce è in scena al Teatro Parioli “Peppino De Filippo” di Roma fino al 9 dicembre.

La storia è quella di Rosaura (Caprioglio), ragazza di umili origini reduce da una delusione amorosa. E’ stata infatti abbandonata dopo una promessa di matrimonio da Florindo, studente figlio di un avvocato. Lei, però, non si dà per vinta e desiderosa di una vendetta si fa assumere come cameriera presso la famiglia dell’ex promesso sposo. Qui, facendo sapiente uso di delle sue doti di furbizia e di un’erudizione davvero singolare per una ragazza di basso rango sociale, riesce a conquistare la fiducia di tutti i personaggi: diviene a suo modo la “regina” della casa e ottiene persino una proposta di matrimonio dall’attempato ma ringalluzzito avvocato (Messeri). Nulla però potrà distoglierla dal suo obiettivo di rivincita, che si concretizzerà ai danni di Florindo.

Il risultato del lavoro di Barresi e della sua squadra è decisamente divertente: meritatissimi gli applausi per Caprioglio e Messeri, e sul palco spicca anche lo stesso regista, che dà ottima prova di sé pure nei panni di attore. Nell’adattamento sceglie di lasciare intatta la collocazione storica della commedia, intervenendo però sul testo: fa un’opera di “snellimento”, mitigando le lungaggini legate al linguaggio pubblico del ‘700, e cerca uno stile più attuale e diretto, immediatamente divertente ma comunque mirato a far emergere il contrasto tra una figura femminile potenzialmente rivoluzionaria e un mondo fatto di convenzioni chiuse e pregiudizi maschili.La scena resta fissa: tutto si svolge nel salotto borghese della famiglia di Florindo. Quel che cambia, invece, è la strategia che Rosaura utilizza per entrare nelle grazie di ciascuno dei personaggi. Il modo in cui si adatta per compiacere le inclinazioni dell’uno o dell’altro scandisce le scene, attraverso le quali si rompe a poco a poco l’equilibrio del salotto e della famiglia che lo abita, fino all’inevitabile resa dei conti finale.

Quando Carlo Goldoni mise in scena per la prima volta “La donna di Garbo” due furono le critiche che gli vennero rivolte dai suoi contemporanei: da una parte l’adulatrice e ingannatrice protagonista veniva giudicata ben poco dotata del “garbo” accennato nel titolo, dall’altra era vista come un personaggio “fuor di natura”, proprio perché erudita e scaltra nonostante le umili origini.
Si trattava in realtà di un preludio a quelle figure femminili determinate e sagaci che avrebbero popolato di lì a venire la produzione dell’autore. “La donna di garbo” viene infatti considerata come il punto di partenza della grande riforma teatrale di Goldoni, e difatti si tratta della prima commedia da lui interamente ideata e scritta, battuta su battuta. Non è un elemento di poco conto, quest’ultimo, perché fino a quel momento la tradizione teatrale proveniente della commedia dell’arte era incardinata sull’improvvisazione degli attori, supportati da un “canovaccio” che lasciava loro ampia libertà di azione. Goldoni, però, mirava anche ad altro: voleva trasformare la fissità delle maschere in caratteri e personaggi complessi che puntassero verso il realismo. Un approccio talmente “moderno” che non solo fu difficile da digerire per i contemporanei, ma che rimane di un’attualità sorprendente ancora oggi. E la Rosaura di Barresi che rompe più volte la quarta parete per rivolgersi agli spettatori, ora provocante, ora ingannatrice guidata da una giusta causa e infine dubbiosa sul “garbo” che tutti gli altri personaggi le attribuiscono, non può lasciare indifferente nemmeno il pubblico di oggi.

La donna di Garbo
di Carlo Goldoni

Fondazione Teatro Goldoni
Compagnia degli Onesti – Molise Spettacoli

Regia: Emanuele Barresi

Elaborazione di Marco Messeri e Emanuele Barresi

Con: Debora Caprioglio, Marco Messeri,  Antonella Piccolo, Emanuele Barresi, Cristina Cirilli, Riccardo De Francesca, Fabrizio Brandi, Eleonora Zacchi.

Scene: Emidio Bosco

Costumi: Adelia Apostolico

Light designer: Massimo Corsi

Dal 4 al 9 dicembre 2012

Teatro Parioli Peppino De Filippo
Via Giosuè Borsi 20, 00197 – Roma

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