“Il discorso del re”: inadeguato e supremo Giorgio VI

ROMA – Non è un film storico, strettamente inteso. E neanche il solito polpettone-apologia della famiglia reale britannica.

“Il Discorse del Re” – diretto da Tom Hooper e in uscita nelle sale cinematografiche il 28 gennaio – è una storia nella Storia. E’ il 1936 e dopo la morte del re Giorgio V, viene incoronato sovrano d’Inghilterra e dell’Impero britannico, con il nome di Eduardo VIII, il primogenito David. La scandalosa relazione d’amore di quest’ultimo con la divorziata americana Wallis Simpson apre una crisi politica che costringerà David ad abdicare e porterà sul trono suo fratello minore Albert, interpretato da un bravissimo Colin Firth, incoronato re come Giorgio VI.
Ma Albert è un uomo mite, schivo, timoroso e affetto da una forma debilitante di balbuzie che gli impedisce di parlare in pubblico in modo efficace come richiesto dalla sua carica. Con il paese sull’orlo della guerra, a causa delle manovre naziste in Europa, il re dovrà vincere le sue paure e parlare al suo popolo attraverso la radio. Ad aiutarlo – con metodi bizzarri e poco ortodossi – l’eccentrico logopedista Lionel Logue, interpretato dal premio Oscar Geoffrey Rush.

Il film è sì disegnato sulle pagine della Storia, ma solo in controluce, con tratto sfumato. Il cuore del racconto pulsa intorno alle debolezze di un uomo intrappolato nel recinto della Corona e nel peso della propria inadeguatezza. Perché se il destino lo vuole re, Albert deve vincere i propri limiti, superare paure e fobie, schierarsi in guerra: prima contro se stesso e poi contro la Germania nazista. Con la diffusione della radio, il re non può più rintanarsi nel cerimoniale di corte ma deve imparare a comunicare, ad essere leader, a consacrarsi effigie per motivare i sudditi. Proprio Albert, balbuziente e timido, sarà obbligato ad essere sovrano ‘di massa’ grazie alla BBC.
E’ l’etichetta che vince sulla volontà, ma per una giusta causa. Anche se nel film il cinismo britannico e la realpolitik di corte vengono solo accennati, la regia di Tom Hooper rende perfettamente il mantra regale del ‘dover essere’. “Il discorso del re” è, in definitiva, un film gradevole, con un buon ritmo, che evita la retorica bellica e il manierismo espressivo. Da vedere.

Il Discorso del Re
(The King’s Speech, 2010, UK, Australia)
•    Regia: Tom Hooper
•    Con: Helena Bonham Carter, Colin Firth, Michael Gambon, Timothy Spall, Guy Pearce, Geoffrey Rush
•    Distributori: Eagle Pictures
•    Genere: Drammatico, Storico
•    Data di uscita: 28-01-2011

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Trailer fornito da Filmtrailer.com

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