Promised land. Democrazia e soldi. Recensione. Trailer

ROMA – Steve (Matt Damon) è un brav’uomo,  ma il suo lavoro complesso non gli permette di dividere il mondo in buoni e cattivi.

Steve è un agente della Global, vende promesse di ricchezza e in cambio si prende i diritti per l’estrazione di gas naturale, risorsa pulita che si ottiene in modo poco pulito, iniettando nel sottosuolo prodotti chimici che avvelenano l’acqua e uccidono le terre. Lui però sa che l’America profonda, quella della terra promessa (Promised Land),  fatta da piccole comunità agricole che ricordano il Kentucki, è destinata a morire, mangiata dai debiti e assorbita dalle banche. Ed è per questo che gli piace regalare denaro, gli piace il  lavoro che fa bene, tanto da essere a un passo dal gran salto: da figlio e nipote di agricoltori, sta diventando un dirigente della Global, mancano solo i diritti d’estrazione dell’ultima cittadina.Ben presto scoprirà che questa volta non è così semplice: prima gli si oppone un vecchio saggio (Scoot McNairy), poi si infatua di un’insegnante locale (Rosemarie DeWitt), infine spunta un ambientalista (John Krasinski) che possiede la sua stessa capacità di parlare alla gente. Inizia allora una guerra di nervi, molto realistica.

 Nonostante l’assoluto protagonismo di Matt Damon, Promised Land è una storia corale, un film sulla democrazia americana, non quella dei grandi elettori, ma quella delle piccole comunità, dove ci si può chiedere sinceramente dove si sta andando, cosa ne sarà della nostra terra e della nostra vita. Matt Damon è, come sempre, ottimo nella parte dell’uomo comune, deciso ma combattuto, ma una nota speciale va anche a Frances McDormand, la fidata collega di Steve, e a Scoot McNairy.La sceneggiatura è ben costruita, con  personaggi complessi: è stata scritta dallo stesso Matt Damon (insieme all’antagonista John Krasinski) in modo professionale e senza sbavature. L’attore avrebbe voluto seguire anche la regia, ma alla fine si è fatto avanti nientemeno che Gus Van Sant, che anche stavolta colpisce nel segno. Non aspettatevi il regista ipnotico di Elephant o Paranoid Park, siamo più vicini a Will Hunting – Genio ribelle, ma scusate se è poco. Gus Van Sant permette infatti agli attori di esprimersi al meglio, di mostrare tutte le sfaccettature dei personaggi, e al contempo offre un quadro realistico dei rapporti materiali di una fetta della società americana.
Forse il finale è discutibile, ma Promised Land resta un film che vale la pena vedere.

Dal 14 Febbraio

Cast artistico

Steve Butler: Matt Damon
Dustin Noble: John Krasinski
Sue Thomason: Frances McDormand
Alice: Rosemarie DeWitt
Jeff Dennon: Scoot McNairy
Rob: Titus Welliver
Frank Yates: Hal Holbrook

Cast tecnico
Regia: Gus Van Sant
Sceneggiatura: John Krasinski e Matt Damon
Soggetto: Dave Eggers
Prodotto da: Matt Damon, John Krasinsk, Chris Moore
Produttori esecutivi: Gus Van Sant, Ron Schmidt
Fotografia : Linus Sandgren, FSF
Montaggio: Billy Rich
Scenografia: Daniel B. Clancy
Costumi: Juliet Polcsa
Musiche: Danny Elfman
Supervisione musiche: Brian Reitzell
Casting: Francine Maisler, CSA

Promised land – trailer

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