Gangster squad. Poliziesco fumettistico de lux. Recensione. Trailer

ROMA – Trama: Mickey Cohen (Sean Penn) è un’ex pugile abituato a dare pugni sul ring e spallate nella vita. Ha costruito un piccolo impero criminale ma ha una fame di potere insaziabile.

Le sue armi sono la violenza e la corruzione. Nel suo libro paga figurano la maggior parte dei poliziotti di Los Angeles. Eppure c’è chi ancora crede nel senso di giustizia. Il capo della polizia William Parker (Nick Nolte) si rivolge al sergente John O’ Mara (Josh Brolin) conosciuto per il rigore morale ed i metodi poco ortodossi. Toccherà a lui assoldare una piccola squadra di uomini per combattere Mickey… con le sue stesse armi!
Commento: personaggi fumettistici in una cornice ambientale che vorrebbe essere una fedele ricostruzione della Los Angeles di fine anni ’40. E’ l’ambivalenza di fondo che caratterizza il film e si ripercuote su scelte stilistiche in alcuni casi discutibili. Da una parte, fin dai titoli di testa, si sottolinea il fatto che le vicende narrate sono realmente accadute. Lo scenario è “realistico”, la ricostruzione ambientale vuole essere fedele. Dall’altra, per rendere questo gangster movie più appetibile per lo spettatore dei nostri giorni, i tratti dei personaggi vengono rimarcati fino all’inverosimile. Fino a renderli caricaturali. Fra un Josh Brolin emulo di Charles Bronson e l’incarnazione del male Sean Penn risalta il comprimario Ryan Gosling. In “Bastardi senza gloria” Tarantino maneggiava con consapevolezza ed ingegno il miscuglio fra riproposizione di avvenimenti storici e gusto fumettistico per l’esagerazione. Era una operazione chiara, per molti versi innovativa. Qui viene proposta implicitamente con più furbizia e meno efficacia. Manca il divertimento “tarantiniano”. Costatiamo l’efferatezza di molte sequenze ma non ne cogliamo la necessità. Risultano pertanto come momenti gratuiti, sgradevoli. Poco da obiettare invece sul contenitore. Tecnicamente parlando il film molti aspetti positivi: bella fotografia, dialoghi intriganti, scene d’azione coinvolgenti. Concludiamo occupandoci del contenuto. La morale che trapela dal film deriva da una interpretazione particolare della seguente frase: “Affinché il male trionfi basta che il bene rinunci all’azione”. E’ sicuramente una frase seducente. Il male fa la voce grossa: omicidi eclatanti, corruzione spudorata, ostentazione di ricchezza prodotta da attività illecite. Se il bene assiste in maniera passiva a questo spettacolo il degrado morale e sociale che ne deriva appare inesorabile. Dunque perché i buoni non dovrebbero alzare la voce al pari ed al di sopra dei cattivi? Il problema in questo caso è che per farsi sentire il bene utilizza i metodi propri del male assecondando il famoso detto secondo il quale “il fine giustifica i mezzi”. Ne consegue una lotta di potere a tutto campo. Se alla fine il bene vince è perché “si impone” utilizzando le stesse armi del male. Ma per quanto può durare una giustizia imposta con la forza e non generata da una consapevolezza individuale e collettiva? A voi le considerazioni finali.

Capacità di intrattenimento: Buona
Valore Artistico: Sufficiente

REGIA: Ruben Fleischer
ATTORI: Josh Brolin, Sean Penn, Ryan Gosling, Emma Stone, Nick Nolte
SCENEGGIATURA: Will Beall
FOTOGRAFIA: Dion Beebe
GENERE: Poliziesco
PRODUZIONE: USA
DURATA: 106 Minuti
USCITA NELLE SALE: 21 Febbraio 2013

Ganster squad – trailer

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