In Russia. Apre il pluripremiato ‘MY PERESTROIKA’. Recensione. Clip

ROMA – Nessuna ricostruzione, nessuna intervista a storici o esperti del settore: “My Perestroika”, il docu-film firmato dalla regista americana Robin Hessman, racconta l’Urss di ieri e la Russia di oggi. attraverso le storie personali di cinque abitanti di Mosca, partendo dalla loro infanzia “protetta” durante il periodo della Cortina di Ferro, passando per il graduale collasso dell’Unione delle Repubbliche Sovietiche nella loro adolescenza, fino ad assaporare la maturità nell’odierna Russia di Putin, emblema di una nuova generazione e di una disillusione.

  La pellicola ha aperto alla casa del cinema l’interessante rassegna cinematografica “In Russia”, che Luca Macciocca ha curato in collaborazione con Doc/it

Una sequenza di cinque film per raccontare un paese tra i più contraddittori, che, nel corso della storia,  pur trasformando il modello economico-sociale, è rimasto fondamentalmente chiuso in se stesso. I cinque documentari, prodotti in paesi diversi,  permettono di delineare un quadro chiaro della Russia odierna.
Hessman, regista americana di “My Perestroika” e appassionata di storia della Russia e dell’Urss sin da bambina, è riuscita a rendere la pellicola specchio reale della società di ieri e di oggi. Le interviste ai cinque personaggi, che rivelano opinioni a volte complementari, a volte del tutto opposte, si intrecciano perfettamente con filmati della loro infanzia e con video della propaganda sovietica degli anni ’70 e ’80. L’insieme delinea un  puzzle che racconta le sfide, i sogni e le disillusioni della generazione che ha attraversato quel preciso momento storico.
La felicità di loro bambini, convinti di crescere nel luogo migliore del mondo, viene spazzata via, durante l’ adolescenza, dalla consapevolezza di ciò che il socialismo reale ha portato in Russia: l’illusione del cambiamento generata dalla Perestroika si trasforma nella disillusione e rassegnazione nell’attuale Russia putiniana.
«Quando ero una bambina, durante la Guerra Fredda, negli Stati Uniti l’Urss era dipinta come il nemico che avrebbe distrutto l’umanità con le sue armi nucleari», dice Robin Hessman. «Nel 1991 mi sono trasferita a Leningrado, dove sono rimasta otto anni: non c’era cibo, ma c’era una fibrillante eccitazione nell’aria! Ho iniziato a pensare di realizzare questo documentario nel 1999, una volta tornata negli Stati Uniti. Ci sono voluti 15 mesi di ricerca prima che trovassi i cinque personaggi giusti per il film. Poi ho trovato uno di loro che ha portato gli altri, tutti parte di quella generazione di russi che ho conosciuto: bambini durante la Guerra Fredda, adolescenti durante il crollo dell’Urss e oggi uomini e donne catapultati in una realtà profondamente mutata. Improvvisamente si sono trovati ad essere ‘immigrati’ nel loro paese di nascita, stranieri in una società senza guida alcuna».
La pellicola di Robin Hessman ha ricevuto diversi premi, tra cui il Grand Prize al 2011 Escales Documentaires de la Rochelle Film Festival in Francia, l’Audience Award – Special Mention – al 2011 London International Documentary Festival ed è stata nominata sempre nel 2011 al Grierson Award Uk come miglior documentario storico.

My Perestroika – Clip

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