Maria Schneider. Sexy, nevrotica, immortale

ROMA – Maria Schneider aveva 19 anni nel 1972, quando interpretò  “Ultimo tango a Parigi” , diretto da Bernardo Bertolucci.  

Sotto una massa inconfondibile di riccioli , un visetto delicato e spiritoso, tipicamente francese,   nei panni di Jeanne, sul pavimento di un appartamento  della ville lumiére affiancava un maturo Marlon Brando che la sodomizzava dopo averle spalmata di burro.  “Ultimo tango a Parigi,” erotico e   crepuscolare  film d’autore  passato alla storia del cinema realizzo’ un incasso record nel nostro Paese.
“Ultimo tango” diede alla giovanissima attrice, figlia dell’attore Daniel Gelin e della proprietaria di una libreria,   fama internazionale a caro prezzo, da quel ruolo non è riuscita più a liberarsi e ne ha manifestato  odio: lei stessa, diventata suo malgrado simbolo della trasgressione, non voleva ricordarlo.

“Mi sono resa conto di essere stata manipolata”, disse. Durante un festival, anni dopo l’uscita di ‘Ultimo tango a Parigi’ incontrando Bertolucci: “Non conosco quest’uomo”. Il rimpianto di Maria Schneider era di non essere associata  a film quali ‘Professione reporter’ di Michelangelo Antonioni che fece di tutto per averla al fianco di Jack Nicholson.
‘Ultimo tango a Parigi’ segno’ cosi’ tanto la vita dell’attrice che nel ’75 abbandono’ i set cinematografici e fu ricoverata in un ospedale psichiatrico di Roma, girò voce che fosse eroinomane. Nel 1977 fu scelta da Luis Bunuel per ‘L’oscuro oggetto del desiderio’ ma durante i primi giorni della lavorazione fu licenziata e sostituita e Carole Bouquet.   Passeranno anni prima di incontrarla di nuovo in un film importante, nel ruolo della signora Rochester in ‘Jane Eyre’ (1996) di Franco Zeffirelli.
In un’ intervista Maria Schneider dichiarò infine di “perdonare” Bertolucci: “Ho sofferto, ma dopo quel film sono entrata nella storia del cinema”.  Il suo senso di inadeguatezza non gli permise di godere della realtà.  Se ne è andata a  58 anni, dopo lunga malattia, a causa di un tumore.

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