ROMA – “La coscienza di Zeno”, celebre romanzo di Italo Svevo, riflette l’inquietudine dell’uomo dei primi del novecento, dietro le cui certezze si condensa il vuoto esistenziale. Una storia che testimonia il male di una modernità nella quale possiamo specchiarci.
La valida riduzione di Tullio Kesich, in scena in questi giorni al teatro Quirino di Roma, racconta di Zeno Cosini (interpretato dal bravo Giuseppe Pambieri), triestino sullo sfondo di una mitteleuropea dominata dall’economia, che partendo da una seduta psicanalitica evoca i momenti della sua vita, intrisa di malessere “psicologico”. La morte del padre, attraverso la quale ciascuno acquista percezione della propria mortalità, fine di una tappa importante dell’esistenza. L’amore non ricambiato per la donna più seducente, che si rivelerà fortuna non aver sposato. La moglie non voluta che scoprirà dono del cielo. La relazione extraconiugale punteggiata di momenti di acuta riflessione sulla condizione femminile. La rivalità con il cognato Guido, bello, figlio di papà, abile violinista amatoriale, segnato dal dramma.
Il viaggio di Zeno nella propria mente é salvato dall’ironia e dal distacco, dalla capacità di leggere il rovescio della medaglia di ogni cosa, secondo cui anche un male restituisce la sua benedizione. Zeno Cosini dirà alla fine: “La vita non è ne brutta né bella, ma è originale”; in quell’originalità, si cela il suo carattere sorprendente. In definitiva, un omaggio all’esistenza, alle gioie e ai dolori di una umanità senza tempo.
In una cornice scenografica sapiente, resa vivace dal ricambio delle ambientazioni, garantita dalla regia di Maurizio Scaparro e dal testo di Kesich, si muove un compagnia teatrale di alto livello che coinvolge in un dramma del profondo senza stancare. Uno spettacolo importante.
Giuseppe Pambieri in “La coscienza di zeno” – clip
http://www.youtube.com/watch?v=PKJH9npKwE4
Teatro Quirino repliche fino al 14 aprile
Il Teatro Carcano di Milano presenta
Giuseppe Pambieri
LA COSCIENZA DI ZENO
di Tullio Kezich
dal romanzo di Italo Svevo
con Enzo Turrin, Giancarlo Condé
e con (in ordine alfabetico) Silvia Altrui, Livia Cascarano, Guenda Goria, Marta Ossoli,
Antonia Renzella, Raffaele Sinkovic, Anna Paola Vellaccio, Francesco Wolf
scene Lorenzo Cutùli
costumi Carla Ricotti
musiche Giancarlo Chiaramello
regia Maurizio Scaparro
Personaggi e interpreti
Zeno Cosini Giuseppe Pambieri
Il dott. S./Giovanni Malfenti Enzo Turrin
Il dott. Coprosich/Enrico Copler Giancarlo Condé
Guido Speier Francesco Wolf
Luciano Raffaele Sinkovic
La signora Malfenti Anna Paola Vellaccio
Augusta Malfenti Antonia Renzella
Ada Malfenti Guenda Goria
Alberta Malfenti Livia Cascarano
Anna Malfenti Silvia Altrui
Carla Gerco Marta Ossoli