I primi premi del Festival del Cinema di Cannes 2013. Tre gli italiani vincitori

CANNES  (corrispondente) – “ Per molti anni ho cercato l’immagine mancante: una fotografia scattata tra il 1975 e il 1979 da Khmer Rossi, quando era no a capo  della Cambogia…. Di per sé ovviamente, un’immagine non può dimostrare il genocidio, ma ci incoraggia a pensare, a meditare, a scrivere la storia. Ho guardato invano negli archivi, vecchi documenti, nella campagna cambogiana.

Oggi è un’immagine mancante… Così ho creato quello che vi offro oggi, non è un’immagine o la ricerca di una sola immagine, ma l’immagine di una ricerca: una ricerca che solo il cinema ci permettere di intraprendere.”.
Un film personale e intimo, ha vinto nella sezione un Certain Regard è l’Image Manquante del cineasta cambo-francese  Rithy Panh, racconta gli orrori dei Khmer Rossi e il dolore dei sopravvissuti al regime rosso tra il 1975 e il 1979 in Cambogia  Il  regista, è scappato dai campi di lavoro del regime rosso dove ha perso una parte della sua famiglia.
 Rithy Panh, non trova l’immagine mancante e con delle figurine di cera, attraverso un teatro di marionette, ricrea l’immagine mancante della sua infanzia in Cambogia e ci racconta la tragedia della sua famiglia. Un film molto vicino al capolavoro.

Il premio della critica internazionale (Fipresci) è stato invece assegnato alla Vita di Adele di Abdellatif Kechiche, il film sessualmente esplicito sull’omosessualità.
 La giuria Ecumenica a Cannes 66, ha premiato il Film Le Passe dell’iraniano Asghar Farhadi. Come ci si può assumere le proprie responsabilità per gli errori del passato? il regista ci racconta la vita quotidiana di una famiglia ricomposta, dove i segreti di ciascuno e la complessità delle relazioni si rivelano a poco a poco. Un film ricco, profondo, coinvolgente. “ La verità vi farà liberi” (Giov.8:32).
La Giuria Ecumenica 2013 ha voluto anche dare una menzione speciale al film giapponese Soshite chichi ni naru (Tale padre, tale figlio) di Hirokazu Kore-eda. Quando un padre diventa veramente padre? Due coppie di diversi contesti sociali scoprono che i loro figli sono stati scambiati alla nascita. Il Film ci pone davanti al dilemma umano sono più importanti i legami di sangue o l’amore che li ha uniti durante i sette anni?
Pari merito con una menzione speciale anche al un nostro film italiano Miele di Valeria Golino. Il film offre uno sguardo problematico senza pregiudizi su un tema attuale come l’eutanasia. Con pudore e consapevolezza espressiva consegna alla coscienza dello spettatore il dubbio e i tormenti di una giovane donna, che aiuta i malati terminali a morire, lasciando a ciascuno la libertà e la responsabilità di prendere posizione sul tema.
Due importanti premi di questa 66esima edizione del Festival del Cinema di Cannes hanno coronato il Film Salvo, di due quarantenni esordienti registi siciliani Antonio Piazza e Fabio Grassadonia: il Premio Revèlation come opera prima e il prestigioso Premio della Critica. Il film, era in concorso alla Settimana della Critica, dove l’Italia mancava da sette anni. Salvo racconta il sottobosco della mafia quella fatta di galoppini spietati, invisibili, pericolosi e senza scrupoli,che uccidono con una freddezza inimmaginabile. Un killer durante un regolamento di conti incontrerà Rita, sorella cieca dell’uomo che doveva uccidere e mosso forse da amore cercherà di proteggerla. Il Premio è stato dedicato ai giudici Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, in questi giorni ricorrevano i venti anni della morte dalla strage di Capaci. Un trionfo per un film che purtroppo non ha ancora un distributore italiano.

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