Il potere dei soldi. Tutto ha un prezzo. Recensione, trailer

ROMA – Adam Cassidy è un giovane programmatore ambizioso con la ferrea volontà di non replicare la vita incolore di suo padre. Due miliardari, a capo di potenti società di informatica in competizione, faranno leva sulle sue difficoltà economiche per coinvolgerlo in una guerra fredda che ha come obiettivo l’ annientamento dell’ avversario.

Adam si addentra così in un gioco di spionaggio industriale le cui regole oltrepassano le possibilità di comprensione di un giovane inesperto. Se il meccanismo è oscuro, la posta in gioco tuttavia è fin troppo chiara: la vita.
 Le tre “S”: sesso, soldi e successo. E’ il mantra ripetuto da una showgirl italiana novella interprete di film pornografici. Questa visione della vita, che consideriamo  aberrante, permea atmosfera e personaggi del film. La “S” di “sesso” è però in questo caso sostituita dalla “P” di potere, seguendo il famoso detto per il quale comandare è meglio che fare l’amore (per usare un’espressione gentile). In alcuni punti è il film stesso ad essere poco erotico e attraente se è vero che durante l’anteprima una collega sonnecchiava. Non bastano il fisico di Liam Hemsworth o la verve interpretativa di Gary Oldman a tener desta l’attenzione. Il ritmo non è serrato come si vorrebbe e per molti spettatori risulterà peraltro difficile identificarsi in personaggi appartenenti a un mondo in cui chi non ha un ruolo dirigenziale pare uno sfigato. Oggi in Italia c’è chi paga per lavorare. Sotto molti aspetti la società rappresentata appare tanto distante da quella che abbiamo quotidianamente sotto gli occhi che di tanto in tanto si ha l’impressione di assistere ad un film di fantascienza. A livello formale purtroppo il film non ha la vivacità e la brillantezza che farebbero risaltare le tematiche implicitamente ed esplicitamente affrontate. “Il potere dei soldi” è emblematico della cultura che rappresenta. Esemplifica in un paio di frasi una visione del mondo fondata sulla ricerca di prestigio e sulla bramosia di potere: “tutti vogliono avere successo”, “la potenza è il succo della vita”. In questo mondo fondato su un perenne conflitto feroce possono esistere solo vincitori e vinti. E’ una battaglia condotta attraverso l’uso strumentale delle persone, che presuppone una sistematica svalutazione di qualunque valore umano. Come giustificare questa posizione? Semplice, confrontandosi con chi è uguale a sé: “tutti rubano, tutti mentono”. Al contempo il film relega alla marginalità l’ unica relazione veramente affettiva, quella fra Adam e suo padre. In tal senso la retorica che ogni tanto si affaccia all’orizzonte non può reggere il confronto con tutto lo sfarzo e l’ipocrisia messe in mostra. Il messaggio non verbale lanciato dal film va contro al messaggio esplicito… ed inesorabilmente predomina.  

REGIA: Robert Luketic
ATTORI: Liam Hemsworth, Gary Oldman, Amber Heard, Harrison Ford
SCEGGIATURA: Jason Hall, Barry Levy
FOTOGRAFIA: David Tattersall
PRODUZIONE: USA, Francia                                                                                                                                                         

GENERE: Spionaggio
DURATA: 106 minuti                                                                                                                                                                                            
USCITA NELLA SALE: 12 settembre
TRAILER

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