“Venere in pelliccia”. Scontro fra sessi in seduzione bidimensionale. Recensione.Trailer

ROMA – Tratto dalla pièce “Venus in Fur” di David Ives. Thomas è un autore teatrale e sta lavorando ad un adattamento basato sul romanzo erotico ottocentesco “Venere in pelliccia” di Leopold von Sacher-Masoch. Ha tuttavia un cruccio che lo esaspera: dopo aver fatto il provino a decine di aspiranti attrici non è riuscito a trovarne una all’altezza del ruolo di protagonista.

Vanda, l’ultima aspirante di giornata, si presenta al teatro in grande ritardo e, a parte l’omonimia col personaggio che dovrebbe interpretare, non sembra affatto tagliata per la parte. Riesce ad ogni modo a convincere Thomas a darle un’ opportunità. Durante il provino scocca una scintilla e s’accende una relazione che coinvolgerà autore ed attrice ad un livello più profondo della semplice finzione scenica…

Due soli personaggi in un’unica ambientazione: i film che sono tratti da pièce teatrali e che ne ricalcano l’impianto di fondo quasi sempre si scontrano, a nostro modo di vedere, con un limite invalicabile. Ogni spettacolo teatrale è un pezzo unico che si nutre del rapporto diretto con i propri spettatori. La messa in scena, per la sue stessa natura è viva, tridimensionale, corporea, materiale. Se il codice artistico teatrale viene riproposto pari pari sul piatto schermo cinematografico la perdita di informazioni, sensazioni, emozioni è sostanzialmente inevitabile. E’ la differenza che passa fra vivere una partita allo stadio e osservarla in televisione. Allora non si capisce perché dovremmo accontentarci di un surrogato di teatro, quando potremmo andare a vedere una rappresentazione in carne ed ossa. Facciamo questo preambolo perché “Venere in pelliccia” evidentemente incuriosisce e spinge a non accontentarsi della bidimensionale ed invariante rappresentazione cinematografica. Vorremmo averne di più, saperne di più, viverne di più. Assistiamo ad uno scontro fra sessi che intriga e  coinvolge. Uno scontro che non diventa mai incontro e che viene combattuto mediante sottili armi psicologiche, mosse subdole, ribaltamenti di ruolo. Somiglia ad un ballo iniziato per scherzo in cui la vicinanza fra i corpi si fa sempre più intensa, fino a diventare sensuale. Poi la presa si stringe, fino a diventare pericolosa. Thomas e Vanda giocano una partita ambigua (Vanda direbbe “ambivalente”) sul terreno di gioco di una finzione teatrale che si confonde sempre più con la verità del rapporto che si sta creando fra loro. Il confine fra gioco sensuale e dramma esistenziale è molto labile e può essere facilmente attraversato. Chi tiene le redini del gioco?

In conclusione “Venere in pelliccia” ci ha lasciato con una sensazione di “costrizione bidimensionale”, col desiderio che Roman Polanski torni a fare film “cinematografici” e con la voglia di assistere alla pièce teatrale di David Ives… sperando che ad interpretarla siano gli stessi due attori, in particolare l’ammaliante Emmanuelle Seigner.  

 REGIA: Roman Polanski 

ATTORI: Emmanuelle Seigner, Mathieu Amalric

SCEGGIATURA: David Ives, Roman Polanki

FOTOGRAFIA:  Pawel Edelman

PRODUZIONE: Francia/Polonia

GENERE: Commedia

DURATA: 96 minuti

USCITA NELLA SALE: 14 novembre

 

Venere in pelliccia – trailer


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