ROMA – Frida Kahlo (1907-1954), simbolo dell’avanguardia artistica e dell’esuberanza della cultura messicana del ‘900 viene ricordata a Roma al teatro Trastevere dal 13 al 16 febbraio. Maria Grazia Adamo interpreta quella che è stata ed è ancora una grande eroina.
Lo fa con un monologo scritto e diretto da Priscilla Giuliacci dal titolo ‘Una rondine dal Messico’. Si tratta di un lavoro intimo e forte. Lo spettacolo anticipa la mostra alle Scuderie del Quirinale, dove, dal 20 marzo al 31 agosto, verranno esposte le opere di questa icona della cultura messicana. Sul palco del teatro Trastevere, stretta al pubblico, ‘Fridà si racconta, si lascia vedere. Come il dolore che c’è nei suoi quadri, messo in mostra da qualche parte nel mondo, un dolore che si lascia osservare e sentire, ma con semplicità, senza voler essere, a tutti i costi compreso. Frida Kahlo non cercava un linguaggio che piacesse al pubblico, non cercava nulla in particolare, se non di esprimere, per se stessa, tutto ciò che aveva dentro. La vita e la sofferenza l’hanno nutrita, ingozzata a tal punto da far strabordare il vaso dell’anima. La sua simbologia non è fatta di sole e di luce; sangue, scheletri, chiodi, frecce, pilastri che si spezzano. Vita e morte si mescolano incessantemente, eppure ci trasmette tutta la gioia, la forza, il colore, la spiritualità, la devozione per la natura, la vita e l’amore. La rondine di cui si racconta in questo spettacolo è senz’altro il mito, ma ancor più la donna che ha camminato nelle pieghe più aride della terra, dimostrando ancora una volta che l’arte si nutre soprattutto di quotidianità e di esperienza.