Festival di Berlino. Orso d’oro per la Cina

BERLINO –   È made in China il film vincitore dell’Orso d’oro del Festival di Berlino 2014. Giunta alla 64esima edizione, la manifestazione ha premiato infatti il film “Black coal Thin ice”  del regista cinese Diao Ynan.

Il film, il cui titolo originario era Bai Ri Yan Huo,  è un romanzo nero che racconta la storia del detective Zhang Zili che indaga su un serial killer e scopre che tutte le  vittime avevano avuto un legame sentimentale con una donna di nome Wu Zhizhen. Cinque anni prima era stato proprio lui ad occuparsi del brutale omicidio del marito della stessa donna e decide così di incontrarla, inconsapevole della trappola ben congegnata a cui andrà incontro. Oltre all’Orso d’oro, il film ha vinto anche l’Orso d’argento per il migliore attore, Liao Fan. Anche il premio per il miglior contributo artistico va al cinese Zeng Jian per Blind Massage (Tu Na) di Lou Ye. Insomma la Cina è stata grande protagonista del Festival con un totale di un Orso d’oro e due d’argento.

Orso d’argento Gran Premio della giuria è stato vinto dal film The Grand Budapest Hotel di Wes Anderson. Meritatissimo l’Orso d’argento per la migliore regia che si è aggiudicato il regista statunitense Richard Linklater . Il suo film “Boyhood”,infatti, molto apprezzato dalla critica e dal pubblico, è stato un progetto innovativo, mai visto prima. Il regista infatti ha cominciato le riprese di questo film nel 2002, il suo obiettivo era quello di raccontare una storia sull’infanzia di un bambino e ciò che avviene in una famiglia, così da quell’anno per alcune settimane Linklater ha radunato la sua troupe e girato delle scene. Il protagonista è Mason che in realtà si chiama Ellar Coltrane, il regista ha ripreso la sua vita dai banchi di scuola delle elementari fino al college. L’Orso d’argento come migliore attrice è stato vinto dalla giapponese Haru Kuroki interprete del film” The Little House” (Chiisai Ouchi) di Yoji Yamada. Orso d’argento per miglior sceneggiatura a Dietrich Brüggemann, Anna Brüggemann per Station of the Cross (Kreuzweg) di Dietrich Brüggemann. Infine Aimer, boire et chanter di Alain Resnais ha vinto l’ Orso d’argento Premio Alfred Bauer.

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