Oscar 2014. “12 anni schiavo”: 9 nomination. Recensione. Trailer

ROMA – Chi ha visto “Shame”, il precedente scandaloso film di Steve McQueen, sarà stupito, vedendo “12 anni schiavo” che la mano è del medesimo regista. Come stupisce il quasi irriconoscibile suo attore preferito Michael Fassbender, trasformato da icona sexy, in un perfido e poco sensuale mercante di schiavi. La magia del cinema è, comunque, anche capacità di trasformarsi.

“Volevo fare un film sullo schiavismo, ma non sapevo da che parte cominciare” – afferma Steve McQeen – “Mi piaceva l’idea di partire da un uomo libero”. E ha trovato ispirazione nella celebre autobiografia di Solomon Northup, pubblicata a metà del 1800, che racconta la storia vera del suo rapimento. Nero, musicista e artigiano di Saratoga Springs, sposato con figli, Solomon Northup, durante una serata in compagnia, si ritrovò drogato, derubato dei documenti, incatenato, venduto a un mercante di schiavi. Imbarcato su una nave e condotto in Louisiana, finì alla merce di proprietari terrieri schiavisti, fino al limite della sopportazione fisica e psicologica.

Steve Mc Queen rivela al pubblico del XXI secolo questa vicenda dimenticata perché, afferma “è universale e al tempo stesso estremamente attuale. Basta guardarsi intorno per accorgersi che la schiavitù ha lasciato ferite ancora aperte: è come se non fosse mai del tutto finita”

Un film drammatico, potente, violento, con un cast eccezionale: oltre a Michael Fassbender , ricordiamo Brad Pitt, Paul Giamatti, il bravo Chiwetel Ejiofor nei panni di Solomon Northup . Le 9 nomination sono: Miglior film; Miglior regia (Steve McQueen); Miglior attore protagonista (Chiwetel Ejiofor); Miglior attore non protagonista (Michael Fassbender); Miglior attrice non protagonista (Lupita Nyong’o); Miglior sceneggiatura non originale; Miglior montaggio; Miglior scenografia; Migliori costumi.

Qualche lentezza, forse, e qualche dialogo troppo didascalico.

12 anni schiavo

(Twelve Years a Slave, 2014, Usa)