Nuova tappa del “Concerto Aperitivo” al Vascello

ROMA – Prelibato appuntamento in matinée al teatro Vascello di Roma, all’interno dell’iniziativa “Concerto aperitivo”. Raffinatissimo il “menù” in offerta all’uditorio, su musiche di Francis Poulenc (Parigi, 1899-1963) e testi di Jean Brunhoff e Guillaume Apollinaire, per strumenti e voce recitante.

In programma la favola musicale “Storia di Babar, le petit éléphant”, inizialmente composta per voce recitante e pianoforte – Poulenc ne fece una versione orchestrale nel ’62 – sul fantasioso testo di Jean Brunhoff, e “Le Bestiaire, ou le cortège d’Orphée”, su versi di Apollinaire.

Opere eseguite in una versione per pianoforte, fagotto e voce recitante dai solisti del Teatro dell’Opera – Enrica Ruggiero al pianoforte e Fabio Morbidelli al fagotto – e dall’attore Franceso Siciliano.
Si inizia con le Bestiaire, sei brevi quanto eleganti quadri – Le Dromadaire, La Chèvre du Tibet, La Sauterelle, Le Dauphin, L’Ecrivisse, La Carpe – dedicati ad altrettanti animali, cui Poulenc affida una scrittura sobria ma brillante al contempo, in cui il tessuto musicale segue la ritmica del parlato pescando qua e là stilemi della musica d’avanguardia e popolare. Stilemi tratti dai linguaggi del cabaret e del cafè-chantant, che il compositore usa quasi alla stregua di “objets trouvés” e che incastona all’interno di una scrittura vivace ed originale, esente dall’utilizzo di moduli e per questo finemente fresca e composita.
Ottimi Enrica Ruggiero e Fabio Morbidelli, bravi nell’esaltare i quadri musicali nel loro carattere ricco quanto mutevole, mentre Francesco Siciliano a volte inciampa. Parte invertendo l’ordine dei testi nei primi due quadri; non molto occorreva in realtà a tenerli in ordine, mentre era ben più difficile sbagliare, tant’è. Il risultato è stato l’ascolto del testo dedicato alla capra del Tibet su una ritmica ed un’organizzazione melodica modale a tinte arabaggianti, invero e non a caso composta per il dromedario. Suggestivo magari, ma certo fuori contesto.

Migliore la seconda parte, “Storia di Babar”, in cui Siciliano meglio riesce ad esaltare la fantasia di Brunhoff e le avventure dell’elefantino antropomorfo, sottratto alla sua foresta in tenera età – a seguito della perdita della mamma ad opera di un feroce bracconiere – e catapultato negli agi della città e di un’amorevole padrona che lo riempie di bei vestiti e di attenzioni. Babar, tuttavia, soffre la nostaglia della foresta, tanto che un giorno, incontrando per caso i suoi cuginetti a spasso per la città, decide di farvi ritorno. Raffinato il materiale testuale quanto pregevole la musica, ora consegnata al controfagotto ad impersonare le gesta dell’elefantino. Parte fondamentale del tessuto musicale è tuttavia affidata al pianoforte e magistralmente interpretata da Enrica Ruggiero – davvero brava questa pianista, allieva di Michele Campanella e raffinata quanto apprezzata interprete di repertorio operistico e liederistico – , abile nell’esaltare una tessitura la cui complessità estetica è tale da non cogliersi se non dietro ascolto approfondito.
Una dunque pregevole interpretazione, nell’insieme, inserita in una serie di succulenti incontri musicali domenicali in matinée ed in una programmazione, quella del teatro Vascello, che a dispetto delle avversità e dei tagli selvaggi alla cultura di questa meschina temperie, si segnala quanto mai ricca e di qualità.

Teatro Vascello
Francis Poulenc
Storia di Babar, le petit èlèphant – testo di Jean Brunhoff per voce recitante, pianoforte e fagotto;
Le Bestiaire, ou le cortège d’Orphéé – su testi di Guillaume Apollinaire per voce recitante, controfagotto e pianoforte;
Francesco Siciliano – voce recitante
FabioMorbidelli – fagotto e controfagotto
Enrica Ruggiero – pianoforte

Per informazioni e biglietti  www.teatrovascello.it

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