Cinema. L’omaggio di Wenders a Salgado

 

“Il sale della terra” è il documentario del registra tedesco dedicato al grande fotografo

MILANO – “Il cinema sono immagini in movimento”, lo ripete spesso il grande operatore Vittorio Storaro. Le fotografie sono istantanee che fermano il tempo, sembra “rispondergli” il regista Wim Wenders. Il cineasta tedesco torna alla forma documentario per rendere omaggio ad uno dei più grandi fotografi viventi: il brasiliano Sebastiãno Salgado. “Il sale della Terra” viene presentato in anteprima mondiale al Festival di Cannes. Il nuovo documentario di Wim Wenders, dedicato al fotografo brasiliano Sebastião Salgado, sarà presentato martedì in anteprima nella sezione “Un Certain Regard”. Un’opera firmata insieme al figlio del fotografo, Juliano Ribeiro Salgado. La filmografia – Dopo “Buena Vista Social Club” e “Pina”, il regista tedesco, vincitore della Palma d’oro nel 1984 con “Paris, Texas” e premiato sulla Croisette anche per “‘Nel corso del tempo” (1975), “Il cielo sopra Berlino” (1987) e “Così lontano, così vicino!” (1991), sceglie di raccontare l’universo poetico e creativo di uno straordinario artista del nostro tempo. La fotografia – da quarant’anni Sebastião Salgado attraversa i continenti sulle tracce di un’umanità in pieno cambiamento: dopo aver testimoniato alcuni tra i fatti più sconvolgenti della storia, conflitti internazionali, carestie, migrazioni di massa, si lancia adesso alla scoperta di territori inesplorati e grandiosi per incontrare la fauna e la flora selvagge in un grande progetto fotografico, omaggio alla bellezza del pianeta che abitiamo. La sua vita e il suo lavoro sono rivelati dallo sguardo del figlio, Juliano Ribeiro Salgado, che l’ha accompagnato negli ultimi viaggi, e da quello di Wenders, anche lui fotografo. L’ecologia – “Da subito – ha detto il regista tedesco – ci è sembrato essenziale tenere in considerazione il fatto che i Salgado hanno un’altra vita accanto alla fotografia: il loro impegno a favore dell’ecologia. Sapevo che era necessario raccontare due storie parallele. Si può dire che l’opera di rimboschimento che hanno messo in atto in Brasile e i risultati quasi miracolosi che hanno ottenuto siano una specie di happy end per Sebastião, dopo tutta la disperazione di cui è stato testimone e la depressione in cui è precipitato al ritorno dall’ultimo viaggio in Rwanda. Salgado non ha soltanto consacrato ‘Genesis’, la sua ultima monumentale opera, alla natura, ma è proprio la natura ad avergli permesso non perdere la sua fede nell’uomo”. Prodotto da David Rosier per Decia Films, “Il sale della terra” uscirà in Italia il 28 agosto.

 

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