Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio. “Il giuoco delle parti” . Recensione

ROMA – La compagnia teatrale “La bottega delle maschere” metterà in scena dal 15 luglio al 10 agosto due importanti opere di Pirandello: “Il giuoco delle parti” (che verrà rappresentato nelle giornate di martedì giovedì e sabato) ed “Il fu Mattia Pascal” (rappresentato nelle giornate di mercoledì venerdì e domenica).

Nel favoloso scenario offerto dal giardino della basilica dei santi Bonifacio e Alessio prende così vita la XVI edizione  della “Pirandelliana”. Abbiamo assistito alla rappresentazione de “Il giuoco delle parti”. L’ opera, scritta da Pirandello nel 1918 e presentata per la prima volta al teatro Quirino di Roma, é una commedia in tre atti. Illustra un dramma esistenziale silente, radicato, insolubile. 

Silia vive in una prigione senza sbarre. Il marito Leone, con il quale si é accordata per vedersi solo mezzora al giorno, in apparenza le ha concesso ogni libertà. Perfino la libertà di incontrare in casa l’ amante Guido. Leone, oltre il velo della passività e dell’assoluta accondiscendenza, in realtà tiene in scacco la moglie ad un livello esistenziale profondo. Lui lo sa e trae da questo la sua soddisfazione. Lei ne è consapevole e vive la sua quotidiana dannazione. Un equivoco le fornisce l’ occasione per liberarsi per sempre dal marito. Per porre rimedio ad una offesa subita Silia può indurre Leone a sfidare in duello un abile spadaccino. Leone, senza scomporsi, incredibilmente sembra accettare senza batter ciglio il ruolo di vittima sacrificale.. 

Questa opera di Pirandello vive di dialoghi densi fini, complessi. Il granito personaggio di Leone, pensato in origine per il grande attore Ruggero Ruggeri, incarna il tentativo impossibile di non soffrire. La strategia di Leone prevede scientificamente l’annullamento apparente di ogni emozione, usando come coperta ragionamenti sofistici retoricamente pregevoli quanto sostanzialmente vuoti. In verità sono proprio le passioni piú profonde ad animare segretamente le lucide e spietate tattiche di Leone. 

La scenografia, astratta e geometrica, dipinta con i colori essenziali di Piet  Mondrian, illustra efficacemente il mondo interiore del personaggio. Il problema é che la messa in scena necessita ancora di una messa a punto. I tempi, troppo serrati, rendono difficile metabolizzare i dialoghi complessi di un’ opera che offre importanti occasioni di riflessione. Paradossalmente abbiamo assistito ad uno spettacolo in fase di rodaggio, in attesa di decollo.

Regia: Marcello Amici

Interpreti: Marcello Amici, Vita Pugliese, Marco Vincenzetti, Massimo Folgori, Carlo Bari

Informazioni e prenotazioni 066620982 (orario 10.00 – 13.00, 16.00 – 20.30)

Sito internet: www.labottegadellemaschere.it

E-mail: [email protected]

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