Big Eyes. Biografia dal tocco sorprendente. Recensione. Trailer

ROMA – Se c’è un punto fermo, nei lavori firmati da Tim Burton, è la sorpresa. Difficile, per lo spettatore, alzarsi a fine visione senza sentirsi un minimo spiazzato. Anche Big Eyes non fa eccezione. Ma stavolta, il modo stesso in cui il regista di Edward Mani di Forbice sceglie di sorprendere, ha un che di decisamente inatteso.

Si sarebbe quasi tentati di dire che questo, nella sua produzione, è il film meno alla Tim Burton. In effetti il cambio di registro salta allocchio immediatamente, tra luci intense, colori pastello e atmosfere sostanzialmente meno cupe di quelle a cui ci aveva abituato. Ma come accade talvolta con i quadri, la sua firma sembra nascosta in apparenza, ma in realtà è ben presente.

Prima di tutto, va detto che la pellicola vuole raccontare una storia vera: quella della pittrice Margaret Keane, e del modo in cui il marito Walter le rubò” la sua arte. Tutto comincia a cavallo tra gli anni 50 e gli anni 60, quando la protagonista (Amy Adams) abbandona il primo marito e parte per costruirsi una nuova vita. Sola, e con una figlia a carico, dipinge un poper diletto e un poper sbarcare il lunario. I soggetti dei suoi quadri sono bambini ritratti con occhi grandissimi, inseriti spesso in contesti cupi e tristi. Opere dotate di una forte carica emotiva, che però stentano ad essere apprezzate finché Margaret non incontra e sposa Walter Keane (Christoph Waltz), un aspirante pittore senza alcun talento, ma estremamente determinato ad ottenere successo nel mondo dellarte. Grazie a lui, e alle sue indiscusse doti di venditore, i quadri con i fanciulli dai grandi occhi iniziano a ottenere sempre più apprezzamento. Il punto, però, è che Walter inizia a spacciare le opere della moglie come proprie. Andrà avanti per un decennio, accumulando una fortuna e costruendo una sorta di impero basato sulla menzogna. Finché lei non decide di ribellarsi e di sfidarlo per riprendersi la sua arte.

Il film, di base, si pone come una biografia e si sviluppa con una certa linearità: la storia di Margaret Keane è definita, c’è una direzione da seguire e non ci si preoccupa troppo di nascondere gli elementi che porteranno al lieto fine. Il principale punto debole della pellicola potrebbe essere questo, ma la mano di Burton riesce invece a trasformarlo in una risorsa. La tensione, infatti, si sposta dalla storia in sé alle emozioni che ne accompagnano i vari snodi, dando vita a un film che colpisce nelle singole sequenze non meno di quanto faccia nel suo complesso. Anziché stravolgere lelemento biografico, il regista lo avvolge in unatmosfera surreale, a tratti anche cupa, richiamando il suo stile tradizionale ma lasciandolo stavolta quasi in sottofondo, come una sensazione appena accennata che traspare dagli atteggiamenti dei personaggi o dai quadri. In questo modo Big Eyes riesce a raccontare una storia vera, dandogli pure una valenza esemplare senza risultare fastidioso: si riflette sullarte, sugli artisti, ma anche sulla condizione delle donne allinterno di un mondo meno lontano di quanto potrebbe sembrare. Tutti temi ben amalgamati allinterno della narrazione, senza sbavature eccessivamente pedagogiche.

Da citare, inoltre, una performance degli attori davvero notevole. Bravo Christoph Waltz, che dà vita a un personaggio caricaturale, sopra le righe, divertente e inquietante allo stesso tempo. Ancora più brava Amy Adams, che con i suoi sguardi e le sue espressioni conferisce grande spessore al personaggio di Margaret. Se tutto funziona, alla fine, è anche merito loro.

Big Eyes

USCITA NELLE SALE: 1 gennaio 2015

GENERE: Biografico, drammatico

REGIA: Tim Burton

SCENEGGIATURA: Scott Alexander, Larry Karaszewski

ATTORI: Christoph Waltz, Amy Adams, Krysten Ritter, Jason Schwartzman, Danny Huston, Terence Stamp

FOTOGRAFIA: Bruno Delbonnel

MONTAGGIO: JC Bond

MUSICHE: Danny Elfman

PRODUZIONE: Silverwood Films, Electric City Entertainment, Tim Burton Productions

DISTRIBUZIONE: Lucky Red

PAESE: USA

DURATA: 105 Min

Big eyes – trailer

 

Condividi sui social

Articoli correlati