Teatro Abārico. “Centro di gravità permanente”: drammi quotidiani con humour. Recensione

ROMA – Un padre di famiglia, licenziato nellambito di una riduzione di personale, sale sul tetto di un palazzo con lintenzione di suicidarsi.

Mentre se ne sta sullorlo del precipizio, in preda alla  titubanza che precede un simile gesto, scopre però di non essere solo: accanto a lui ci sono infatti un ragazzo e una ragazza, anchessi intenzionati a farla finita. Il giovane ha perso la speranza dopo anni di lavoro precario e nessuna stabilità, mentre lei è stata prima messa incinta dal suo datore di lavoro, e poi licenziata proprio a causa della gravidanza.

Sono queste le tre vicende che si intrecciano in Centro di gravità permanente, in scena fino al 22 febbraio al teatro Abārico di Roma (Via dei Sabelli 116).

Il testo, scritto dalla giovane autrice Daniela Dellavalle, è di quelli che non lasciano indifferenti. Colpisce infatti la delicatezza con cui tematiche attuali e drammatiche vengono trattate con ironia, dando vita a uno spettacolo divertente che però non rinuncia mai alla profondità. Si ride e si sorride, ma anche si riflette osservando i tre personaggi che confrontano le loro motivazioni e i loro sogni infranti, cercando in qualche modo di raggiungersi a vicenda per poi trovarsi incapaci di stabilire un reale punto di contatto. Ad eccezione, certo, dellobiettivo comune, il suicidio, punto di partenza del loro rapporto ma inevitabilmente anche punto di arrivo. La storia si sviluppa così in un crescendo di tensione in cui si cerca la via duscita, accompagnati dal tono leggero dello spettacolo, ma con la costante tensione data dal tragico salto che potrebbe arrivare in qualsiasi momento.

Ancora una volta il teatro fatto dai giovani dimostra di sapersi confrontare con lattualità in maniera molto efficace. I temi trattati sono tra i più frequenti nelle cronache, e spaziano dalle problematiche del mondo del lavoro fino alla solitudine e allincomunicabilità che caratterizzano la società contemporanea. Tutto viene amalgamato in maniera convincente in un unico atto, che presenta qualche piccolo calo di ritmo, ma che nel complesso riesce a catturare lo spettatore ora con lironia, ora con sfumature più drammatiche.

Ben riuscita la regia di Mariagiovanna Rosati Hansen, che punta sullessenzialità, creando però uno spazio scenico fatto di gradini e dislivelli, in cui gli attori sono costrettia muoversi mentre sviluppano la loro storia attraverso i dialoghi.

Buona anche la prova degli attori, che se in alcuni punti calcano un potroppo la mano, dimostrano complessivamente ottime capacità nel dare concretezza alle sfumature dei personaggi che interpretano. Centro di gravità permanente, insomma, è uno spettacolo interessante, che vale la pena vedere: per i toni azzeccati che mescolano risate e riflessioni, per lattualità delle tematiche, e soprattutto per il modo originale e fresco con cui riesce a raccontare un pezzo della nostra realtà

Centro di gravità permanente

di Daniela Dellavalle

Regia: Mariagiovanna Rosati Hansen
Con: Giulia Caddeo, Umberto Bianchi, Bernardino de Bernardinis

Una produzione dellIstituto Teatrale Europeo

Abārico Teatro – Via dei Sabelli 116 Roma
Econsigliata la Prenotazione
T. 0644340560 — 3485483107 328 8542849
[email protected] [email protected]

Orario degli spettacoli: 20, 21, 22 febbraio 2015 alle ore 20,30. Domenica alle ore 18,30

Biglietto unico 10,00

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