Al Teatro della Cometa un’opera di Jeff Baron, per la prima volta in Italia, interpretata egregiamente da Massimo De Francovich e Maximilian Nisi
ROMA – MISTER GREEN (Visiting Mr Green) è un testo poco conosciuto ma molto attuale. Un testo sui rapporti umani tutti ancora da esplorare, sul rispetto delle regole e la necessità della loro trasgressione, sull’insostenibilità dell’essere quando mette a nudo la propria natura sentimentale. E’ questo e molto altro, commedia e tragedia insieme, l’opera scaturita dalla penna dell’autore, romanziere e sceneggiatore americano Jeff Baron, portata ora in scena – prima assoluta – nella traduzione di Michele Zaccaria e al Teatro della Cometa di Roma da due interpreti d’eccezione: Massimo De Francovich e Maximilian Nisi. Una regia, quella di Piergiorgio Piccoli che rispetta il ritmo fortemente cinematografico voluto dal suo autore ma che lascia spazio all’intensità recitativa dei due protagonisti per sviluppare i poliedrici registri psicologici che stagnano dietro alle maschere caratteriali.
De Francovich è Mr. Green, un vecchio proprietario di lavanderia in pensione, vittima di un incidente mentre – forse sbadatamente – cammina nel traffico dell’Upper West Side di New York. Nisi è Ross Gardiner, il conducente della vettura che ha investito l’anziano e costretto a visitarlo e assisterlo settimanalmente come da richiesta dei servizi sociali. Due universi diversi apparentemente legati dalle comuni origini ebraiche ma che si scontrano su abitudini, pensieri, costruzioni mentali, idiosincrasie. Mr. Green abita in un appartamentino al quarto piano senza ascensore e ha bisogno di aiuto per le spese e il resto; ha sempre mantenuto le tradizioni religiose della sua famiglia, ma si è trovato tristemente solo alla morte della moglie; ha una figlia che pero’ ha rinnegato per essersi sposata con un goi (non ebreo). Ross Gardiner è un impiegato in una multinazionale che ha messo a repentaglio i rapporti familiari rivelando la sua omosessualità, e quindi analogamente considerato un uomo fuori-legge dalla società benpensante. Conformismo e superamento dello stesso, diffidenza e conflittualità reciproca, il rapporto fra i personaggi si sviluppa tra litigi e incomprensioni, confessioni e bugie su un doppio binario elastico che dalla diversità dei mondi vissuti li porta ad incontrarsi sul dolore interiore, mettendo a nudo le ferite covate da anni e a rimarginarle insieme con l’aiuto di una inaspettata forza d’animo. Se nel panorama internazionale sono stati messi in scena quasi una cinquantina di produzioni di questo testo che esplora intrinsecamente le problematiche legate al “diverso”, quella italiana, ci dimostra quanto un dialogo così serrato e così difficile dal punto di vista psico-sociologico, in mano a due attori di assoluto spessore interpretativo riesca a far emergere lati fortemente umoristici nei momenti drammatici e tragicità inaspettate nelle gag di botta-e-risposta più spensierate. C’è ritmo nella commedia, c’è altrettanto ritmo sul palcoscenico e la doppiezza dell’io interiore viene più di ogni altra cosa evidenziata dalla scansione vocale della narrazione, dove i racconti dei trascorsi e del presente di Mr Green e di quello che potrebbe essere un ulteriore figlio rinnegato (come anche il suo migliore amico) vengono forgiati da un’espressività visiva e gestuale di forte impatto ma che pur sempre precorre tragitti indipendenti, tanto che il sentiero precorso dalla recitazione a due, così studiatamente e misuratamente equilibrata, potrebbe bastare ad una interpretazione del testo anche solo radiofonica, poiché efficacemente penetrante e giocata in molteplici sfumature.
Senza tali livelli immedesimativi un testo non potrebbe condurre ad una così agghiacciante analisi sociale, ad una riflessione sulle distanze generazionali (pur a volte empatiche), ad una presa di interesse sull’imperturbabie svolgimento della trama che, pur giocata sulla situazione emotiva dei due caratteri ritratti, denota una storia a tutti gli effetti. Forse a lieto fine. Ma sicuramente riuscita nello spostamento dell’attenzione ad una dimensione tanto personale quanto storica, quella che ci riportano di continuo i media e che stiamo, nei suoi lati di estrema intolleranza multisessuale e multireligiosa, purtroppo vivendo quotidianamente.
Mister Green
Di Jeff Baron
Traduzione: Michela Zaccaria
Con Massimo De Francovich e Maximilian Nisi
Scene e Costumi a cura di Theama Teatro
Assistente Di Scena: Daniela Padovan
Responsabile Tecnico: Claudio Scuccato
Musiche originali: Stefano De Meo
Regia: Piergiorgio Piccoli
Prima Nazionale
Prossime date
15-16-17 dicembre – THIENE (VI) Teatro Comunale
19-20 dicembre – BUDRIO (BO) Teatro Consorziale
21 dicembre – MONTECCHIO (VI) Teatro S.Antonio
22 dicembre – LEGNAGO (VR) Teatro Salieri
14 gennaio 2016 – ALGHERO (SS) Teatro Comunale
15 gennaio 2016 – OLBIA (OT) Teatro Civico
16 gennaio 2016 – OZIERI (SS) Cinemateatro
17 gennaio 2016 – ORISTANO (OR) Teatro Civico Oriana Fallaci
20 gennaio 2016 – ESTE (PD) Teatro Farinelli
21 gennaio 2016 – LONIGO (VI) Teatro Comunale