ROMA – Dieci minuti ininterrotti di applausi per una prova d’attore magistrale. Ieri sera, sul palco del Silvano Toti Globe Theatre di Roma, Gigi Proietti ha portato in scena “Omaggio a Shakespeare” tratto dall’opera “Edmund Kean” di Raymund FitzSimons.
Proietti in veste di interprete si è fatto attendere anni sul palco del Globe. Lui, direttore artistico e regista, è rimasto dietro le quinte, traghettando l’unico teatro elisabettiano d’Italia al sold-out, spettacolo dopo spettacolo.
C’era curiosità per il suo debutto, per il quale Proietti ha scelto il testo di FitzSimons che narra le vicende di un uomo solo nel suo camerino. Beve, si trucca ma soprattutto interpreta e si interroga sulle parole di Shakespeare, passando in rassegna una vita di battaglie e successi. È Edmund Kean, grande attore inglese dell’inizio dell’Ottocento, idolatrato dal pubblico e dalla critica che ne decretarono l’ascesa dal ruolo di Arlecchino ai grandi protagonisti shakespeariani. Poi la rovinosa decadenza.
Gigi Proietti non ha deluso le attese, lasciando il pubblico attonito. Erano anni che non vedevo Proietti e mi sono reso conto che qualcosa è esploso sotto il cielo di Roma. L’alchimista Proietti ha chiamato a sé l’anima degli attori immortali per mostrar loro cosa significa recitare, soprattutto cosa significa recitare Shakespeare, e li avrà sicuramente divertiti ed eccitati come, ieri sera, è successo ai presenti.
Poetica e scherno, dramma e farsa, tragedia e grottesco risuonavano con vigore nella sua voce, nel suo sguardo, nella sua fisicità. Capace di saturare, non solo il palco, ma ogni centimetro del teatro; di prendere per mano il pubblico per guidarlo in un Universo che solo lui sa creare. I repentini cambi di intonazione, il fruscio della sua anima istrionica han fatto crepitare cuore e ragione.
Come le assi del palco, ogni legno del Globe, Proietti ha assorbito la magia shakespeariana, le sfumature più segrete per restituirle al suo pubblico. Sottolineo suo, perché dopo aver assistito a tale incantesimo, Proietti resta impresso come Qualcuno di cui non si può fare a meno.
Rubo una frase di Lee Strasberg, dedicata a ciò che è l’attore e che descrive meglio di qualsiasi altra parola Gigi Proietti in “Omaggio a Shakespeare” : lui crea con la sua carne e il suo sangue tutte quelle cose che le altre arti, in qualche modo, tentano di descrivere.
Dall’8 al 17 luglio ore 21.15
Gigi Proietti in OMAGGIO A SHAKESPEARE
brani da EDMUND KEAN di Raymund FitzSimons
Adattamento e regia Gigi Proietti
Regista assistente Loredana Scaramella
Scene e costumi Cappellini Licheri
Musiche Fiorenzo Carpi
Disegno luci Umile Vainieri
Progetto fonico Franco Patimo
Prodotto da Politeama Srl
Silvano Toti Globe Theatre
Villa Borghese, Roma – www.globetheatreroma.com