Piera Degli Esposti. Un modello il suo “Dondolo” di Beckett

Dondolo  (Rockaby in inglese) è un celeberrimo monologo del drammaturgoirlandese Samuel Beckett, atto unico molto breve, scritto da lui nel 1980 e stampato per la prima volta nel 1981.In scena una donna “precocemente invecchiata“, o meglio “consumata”, vestita con un abito scuro, elegante ma consunto, adagiata su una sedia a dondolo, che sembra cullarla per forza d’inerzia, senza che la protagonista compia alcuno sforzo per imprimere il movimento.

E’ la storia di una vita solitaria nella perenne ricerca di “qualcun altro come lei“, come universalmente accade.  Quando la sedia si ferma, la voce defluisce, la donna esorta “ancora“ e l’oscillazione riprende. E così via, ossessivamente, per più volte. Poi, consumandosi la breve durata della piéce, risuonano le ultime battute – “dondolala via, dondolala via” – la luce dissolve e la sedia si ferma per sempre.

Rockaby è un “dondolo”, come la nostra vita. Ripetizione e oscillazione di punti di vista, di umori, di “energie”, nel tempo e nello spazio angusto del passaggio che ci è dato – tornano alla mente i versi di Quasimodo: “ Ognuno sta solo sul cuor della terra/trafitto da un raggio di Sole:/ ed è subito sera” – ma in Samuel Beckett anche luminoso e divertente nella variazione e nella ripetizione di medesimi atti e parole. Un assurdo vivo e credibile, in qualche modo una protesta contro la meccanicità disperata dell’esistenza.

 Piéce breve, ma quanto mai difficile per un’attrice: esercizio complesso, fatto dell’abilità di variare e trovare nuove risorse, di interpretare trasmettendo il superamento delle angosce, “denunciandole” rispettando, al tempo stesso, lo spirito dell’autore, quel Beckett capace di profonda ironia unita a commozione, di sorridere saggiamente sui nonsense della nostra esistenza. Prova di grande professionalità artistica quella di Piera degli Esposti, tale che il suo “Dondolo” può essere indicato come modello interpretativo.

Piera degli Esposti in Dondolo di Samuel Beckett. Video

 

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