Villa di Livia. “Labirinto, Labirinti. Una metafora dell’amore” di Valeria Moretti

“Labirinto,Labirinti” ha luogo nella Villa di Livia, moglie dell’imperatore Augusto, che si può visitare prima dello spettacolo. 7 luglio, ore 18.30. Ore 19.00 spettacolo. 

ROMA – La memoria non è solo quella che conosciamo attraverso le opere letterarie, essa arriva anche visitando i simboli fisici ancora visibili. Una di queste è a Roma la Villa di Livia, sito archeologico situato a Prima Porta. Era la villa della moglie dell’imperatore Augusto, Livia Drusilla.  Le pareti interne sono dipinte a giardino con una tecnica pittorica superiore a quella di tanti dipinti pompeiani. Questi giardini affrescati avevano lo scopo di rallegrare gli invitati con un paesaggio sereno e luminoso. Esiste anche una leggenda poetica, secondo la quale un’aquila avrebbe fatto cadere sul ventre di Livia una gallina con un rametto di alloro nel becco. Consigliata dagli aruspici, Livia avrebbe allevato la prole del volatile e avrebbe piantato il rametto generando un bosco, dal quale gli imperatori coglievano i ramoscelli da tenere in mano durante le battaglie. Come tutti sappiamo, una corona d’alloro è simbolo di gloria. Non a caso chi assiste agli spettacoli che hanno luogo in questa sede, può visitare prima della rappresentazione la villa di Livia. Le rappresentazioni hanno sempre un legame atavico con i nostri sentimenti più primitivi e universali, che il sito accoglie e sottolinea. 

Tale è LABIRINTO/LABIRINTI una metafora dell’amore di Valeria Moretti con Gianni De Feo. Il Labirinto ci permette di riflettere sulle relazioni tra l’uomo e il cosmo, tra l’uomo e il destino, tra l’uomo e il tempo, tra l’uomo e l’amore. Il labirinto ci rimanda lo smarrimento della nostra stessa identità e il suo spaesamento quando si trova impigliato nel rapporto con i sentimenti più coinvolgenti che ci rimandano all’altro. L’amore, come il Labirinto, è visionario. Nasce da un incantesimo della fantasia. Scrive Valeria Moretti autrice di “Labirinto/Labirinti”: “A introdurci nei meandri del Labirinto è Teseo, che lo attraversò uscendone grazie al filo di Arianna. L’amore è un Labirinto e il mio letto è in fiore in fiore in fiore – singhiozza la ninfa Eco – perdutamente innamorata di Narciso eternamente ripiegato su di sé e sordo ad ogni sua invocazione. L’amore è un Labirinto – urla la maga Circe – e gli uomini sono solo dei porci. L’amore è un Labirinto e la Notte non mi avrà – sentenzia perentoria Aurora dalle larghe braccia. L’amore è un Labirinto – si lamenta Calipso – che, pur di non essere abbandonata, offre in cambio perfino l’immortalità. Così, in tanta labirintica sperdutezza, riecheggiano nelle nostre orecchie le parole di Roland Barthes in Frammenti di un discorso amoroso: ‘Io desidero il mio desiderio’. L’essere amato, dunque, non è altro che il suo accattivante accessorio”.

TEATRI DI PIETRA LAZIO 2017 – VILLA DI LIVIA

VENERDI’ 7 LUGLIO ORE 18,30

LABIRINTO/LABIRINTI

una metafora dell’amore

di Valeria Moretti

con Gianni De Feo

“L’innamorato si esprime con vaghi presagi quasi divinando

da un fondo enigmatico e buio” (Platone)

Villa di Livia

Via della Villa di Livia 

Roma Prima Porta 

Orario: 18,30

visita alla Villa – 19,00 spettacolo 

Ingresso 8 euro

Ridotto 5 euro: convenzionati / associazioni / studenti

Info & Prenotazioni:

[email protected] / whatsapp 333 709 7449/ 

FB teatridipietra /  teatridipietra.blogspot.it/

biglietti online: www.etes.it 

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