Al Piccolo Eliseo: un’ode all’immigrazione responsabile

Lampedusa, una pièce dissacrante e senza giri di parole sull’immigrazione dell’inglese Anders Lustgarten è messa in scena per la prima volta in Italia al teatro Eliseo dal regista Gianpiero Borgia, che l’ha sapientemente riadattata al contesto italiano, dopo la prima nazionale al Mittlefest nel 2017.

Una scenografia scarna, solo un faro che campeggia al centro sala e ruota per illuminare oggetti non identificati in lontananza: barche e gommoni strapieni di tanti puntini scuri, alcuni in movimento, altri senza vita. E solo i due attori protagonisti: un ex pescatore ormai addetto al recupero cadaveri e una dottoranda italo-marocchina impiegata nel recupero crediti porta a porta. 

Due umanità alla deriva, figli della crisi globale in corso nel Belpaese, dove i concorsi sono bloccati e la pesca ridotto allo stremo, il lavoro scarseggia e gli immigrati continuano a sbarcare. “Non smetteranno mai di arrivare” commenta Fabio Troiano, il protagonista, osservando con sgomento il flusso ininterrotto di arrivi e i tanti troppi corpi esanime da “tirare su”. 

E Fabio Troiano conduttore, attore teatrale cinematografico e televisivo interpreta con pathos il ruolo di un uomo disincantato per anni disoccupato, terrorizzato dall’avvento degli immigrati, che grazie alla conoscenza di Madibo, un meccanico nigeriano ritorna ad aprire gli occhi e riconciliarsi con la vita. E lo stesso capita alla bella catanese Donatella Finocchiaro, attrice del calibro della Magnani, alle prese con una madre cardiopatica in Pianura Padana che trova consolazione e supporto in una studentessa portoghese indebitata fino al collo, che la incoraggia nella sua battaglia legale contro l’INPS per garantire alla madre una giusta pensione di invalidità. 

Lustgarten “traccia paralleli e intrecci invisibili tra le storie di Stefano e Denise, entrambi costretti a trattare con un’umanità rifiutata e con una stessa visione politica: il parere che l’Europa sia spacciata per non avere saputo prevedere che guerra e miseria avrebbero prodotto una congestione di traffici umani e non aver regolato per tempo con criteri certi questi flussi inarrestabili ma ancora prima per non aver saputo attuare vere politiche di inclusione degli immigrati e dei richiedenti asilo”. 

Tante le questioni politiche in ballo in questa pièce, ma sorprendentemente dietro il sarcasmo dissacrante dell’autore si cela una riscoperta dell’umanità e della fratellanza tra i popoli che scalda i cuori, ridonando slancio vitale e speranza verso il futuro anche ai più giovani e ai disillusi. 

“ Lutstgarten affronta un tema dirompente nella contemporaneità: l’immigrazione e il rapporto della società con essa, visto attraverso la lente del sarcasmo e uno stile di scrittura provocatoriamente british consentendo di vedere oltre i facili moralismi. – Spiega il regista – Mi interessava nella trasposizione in italiano far riflettere sull’assurdità del riemergere di forme di razzismo in Italia alimentate da forze politiche e sul conseguente e inesorabile deterioramento culturale di un Paese: trovo ridicolo che proprio noi che abbiamo popolato mezzo Sudamerica e Stati Uniti siamo chiusi e ostili verso i profughi: è compito del teatro adempiere a questa funzione sociale mettendo in luce queste derive e alimentando la speranza”. 

Una prova di recitazione faticosa e interessante, come conferma Fabio Troiano, che si è ispirato al duro lavoro degli “ex pescatori siciliani” ora dediti al recupero dei corpi: una performance intensa, che scuote le coscienze.

Al Piccolo Eliseo

31 gennaio – 18 febbraio 2018

Lampedusa

di Anders Lustgarten

Testo inedito – novità italiana 

Traduzione di Elena Battista 

Con Donatella Finocchiaro Fabio Troiano

Scene e costumi di Alvisi e Kirimoto

Regia Gianpiero Borgia

Produzione BAM Teatro – Teatro Eliseo – Mittelfest 2017 in collaborazione con La Corte Ospitale

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