Ca’ Foscari Short Film Festival. Tutti i vincitori del 2018

VENEZIA – Il cortometraggio uzbeko Mama – Mother (Uzbekistan, 2017, 17’30”) di Abduazim Ilkhomjonov e Botir Abdurakhmonov, prodotto dall’Uzbekistan State Institute of Arts and Culture, è il vincitore del Concorso Internazionale della ottava edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival, il primo festival in Europa interamente organizzato e gestito da un’università, che in questo campionato mondiale del cortometraggio si propone di mappare le nuove tendenze del cinema e scoprire i nuovi talenti provenienti dalle scuole di cinema di tutto il mondo.

La giuria composta da tre registi – l’italiana Roberta Torre, il giapponese Hiroki Hayashi e il polacco Marcin Bortkiewicz – ha assegnato i premi del Concorso Internazionale che consistono – ad eccezione della Menzione speciale – in prestigiose sculture artistiche in vetro di Murano ideate e realizzate dal mastro vetraio Alessandro Mandruzzato, così come per il  Premio Levi , il Premio “Pateh Sabally” e  Music Video Competition.

Il Primo premio al miglior corto del Concorso, consegnato da Flavio Gregori, Prorettore alle attività e rapporti culturali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, è andato a Mama – Mother di Abduazim Ilkhomjonov e Botir Abdurakhmonov con la seguente motivazione:Per la semplicità nella scelta di significati ed espressioni che aiutano a mostrare la tragedia impossibile da mostrare. I due giovani registi di 23 e 26 anni, alla loro prima collaborazione insieme, hanno simpaticamente e sentitamente saluto il pubblico dell’Auditorium con un video messaggio. Il loro cortometraggio, Mama, è ambientato nell’Uzbekistan del 1943, quando le donne di un villaggio si preparano a dare asilo agli orfani di guerra costretti ad abbandonare le proprie case in seguito ai violenti scontri sul fronte orientale. In lutto per la perdita del marito e del figlio, caduti in battaglia, una donna accoglierà e farà da madre a quattro orfani di guerra, tentando di supplire all’immenso vuoto lasciato dal lutto con il proprio amore.

La Giuria ha inoltre assegnato la Menzione speciale Volumina, per l’opera che offre il miglior contributo al cinema come arte, al cortometraggio d’animazione Astrale di Bérénice Motais de Narbonne (Francia, 2017, 12’) della Ecole Nationale Supérieure des Arts Décoratifs di Parigi. Il premio, consegnato dal membro del comitato scientifico dello Short Keiko Kusakabe, consiste in un prestigioso libro fotografico sul cinema prodotto da Volumina. L’opera della giovane regista francese è stata premiata con la motivazione: Per il coraggio di aver affrontato un tema particolare, che mantiene i propri limiti, ma che non ostacola l’amore familiare. Magda, la protagonista di Astrale, è una ragazza di tredici anni che può lasciare il proprio corpo durante la notte per divenire una proiezione astrale. Quando viaggia nel suo mondo interiore incontra diverse entità che la portano a porsi domande sulla sua identità, anche sessuale. Poiché le sue idee di amore e di dolcezza non sembrano combaciare con quelle che la società si aspetterebbe da una ragazza come lei, la giovane si sente come i mostri che incontra nei suoi viaggi, attraverso i quali tenterà di trovare il proprio equilibrio.

Il Premio Levi per la miglior colonna sonora (musica, parola, rumore), offerto dalla Fondazione Ugo e Olga Levi e assegnato da una giuria apposita composta da Luisa Zanoncelli, Roberto Calabretto, Massimo Contiero e Gabriele Roberto è andato a Roditeli prikhali ko mne na Sri Lanku – Parents Came to Me to Sri Lanka (Russia, 2017, 29’50”) di Vera Vodynski dalla N.S. Mikhalkov Academy of Cinematography and Theatre Arts. Il protagonista dell’opera, Alex, vive spensieratamente in Sri Lanka, sperperando i soldi dei genitori, completamente immerso in un mondo paradisiaco, certo che tutto questo continuerà per sempre. La sua esistenza viene però bruscamente interrotta dall’arrivo dei genitori: la loro comparsa coincide infatti con la mistica rivelazione della divinità locale Shamka e con una curiosa richiesta per Alex. Il premio, consegnato dal Presidente del comitato scientifico della Fondazione Levi Luisa Zanoncelli, è stato assegnato con la seguente motivazione: Si sono apprezzati il livello artistico del risultato e l’originalità della concezione: uso sapiente di strumenti folk ed esotici (steel pan, dodgeridoo) per creare composizioni musicali cinematografiche senza connotazioni documentaristiche; raffinate funzioni simboliche (il sassofono evoca il suono dello strumento ad ancia usato da incantatori di serpenti; l’interpretazione senza pathos di Per Elisa di Beethoven l’accettazione dell’ineluttabile) infine la cura dei rumori non standardizzati.

Il Premio “Pateh Sabally”, offerto dalla Municipalità di Venezia, Murano, Burano e dedicato alla memoria del ragazzo del Gambia tragicamente scomparso nelle acque del Canal Grande nel gennaio dello scorso anno, è stato assegnato a A(U)N di TS Prasanna (India, 2017, 12’). Il cortometraggio narra la storia di un fotografo che, durante un itinerario naturalistico, si imbatte in un indigeno. Quando il primo tenta di scattare una foto al secondo, la macchina fotografica viene immediatamente scambiata per un’arma, così che l’indigeno reagisce puntando arco e frecce contro il fotografo. L’uomo della foresta inizia a seguire l’uomo della città, curioso di saperne di più su quel misterioso strumento. Il premio è stato consegnato da Giovanni Andrea Martini, Presidente della Municipalità di Venezia, con la seguente motivazione: La situazione paradossale e, naturalmente, ironica, segna la volontà di superare le classiche barriere tra uomo e uomo e mette a fuoco la necessità della convivenza cordiale. Il messaggio è quello che sosteneva Martin Luther King: “giudico le persone in base ai loro princìpi, non ai miei”.

È stato poi premiato il vincitore della quinta edizione del concorso Premio “Olga Brunner Levi” istituito dalla Fondazione Ugo e Olga Levi in collaborazione con il Ca’ Foscari Short Film Festival. Il premio – la scultura stilizzata di una gondola-  è dedicato al miglior cortometraggio realizzato da studenti delle scuole superiori di secondo grado di tutto il mondo, avente per soggetto la performance musicale femminile o il rapporto tra condizione femminile e la musica nella storia. Il vincitore, decretato da una giuria composta da Luisa Zanoncelli, Roberto Calabretto e Roberta Novielli, è risultato essere Untitled di Alexander Pugae Monica Matute (USA, 2017, 4’26”), un video di danza sperimentale raffigurante donne, con le loro lotte e la loro bellezza, in un contesto urbano. Il premio è stato consegnato da Massimo Contiero, membro del comitato scientifico della Fondazione Levi. La motivazione è la seguente: Con sicurezza nell’uso di mezzi tecnici (effetti colore/suono, ritmo del montaggio, voci fuori campo) si esaltano con eleganza e ironia, attraverso l’energia della musica e della danza, la determinazione e l’emancipazione della donna dalla supremazia psicologica del maschio, senza identità nelle sue superate certezze. 

Infine, è stato annunciato il vincitore del secondo Music Video Competition, concorso dedicato a videoclip musicali realizzati da studenti di cinema o di università da tutto il mondo. A vincere il concorso, curato da Giovanni Bedeschi, è stato Oborri – Shine Your Light di Dritëro Mehmetaj (Kosovo, 2017, 5’38”), premiato per l’occasione da Robb Pratt con la seguente motivazione: Bellissimo video biografico che racconta la vita all’interno di una comunità zingara kossovara. Riesce a farti immergere in atmosfere uniche raccontando la realtà. Anche la traccia è una sorpresa.

 

Condividi sui social

Articoli correlati