“Hereditary – Le radici del male”, andante con orrore. Recensione

“Hereditary” è il primo lungometraggio del regista, sceneggiatore e scrittore Ari Aster, che al suo attivo ha una serie di documentari e un romanzo, Sammy Barthowe At Your Service!,arrivato finalista allo Starcherone Prize for Innovative Fiction. Confezionato con esperienza tecnica, l’opera non stupisce e la trama ricorda tipici ingredienti del filone.

Racconta che dopo la morte della nonna Ellen, donna solitaria e misteriosa, la famiglia Graham è vittima di una serie di eventi tragici e misteriosi. L’ombra della defunta continua ad aleggiare sui discendenti, in particolare sulla nipote adolescente. Presto i Graham dovranno fare i conti con segreti terrificanti sulle loro origini . A metà tra coincidenza casuale e maleficio i protagonisti soccombono all’arcano. Musiche sinistre, luci basse rendono la suspense. La vicenda passa pian piano dal dramma familiare al soprannaturale, dove entrano in scena fenomeni medianici. La nipotina muore in maniera macabra, il fratello è preda di misteriosi raptus, mamma Graham ritrova cadaveri in soffitta. La pacifica esistenza della famiglia è sconvolta e la madre si addentra in un regno spettrale per sfuggire al fato che su di loro fa pendere una mortale spada di Damocle.

Un film di Ari Aster con Toni Collette, Alex Wolff, Gabriel Byrne, Ann Dowd, Marilyn Miller, Mallory Bechtel, Rachelle Hardy, Milly Shapiro, Shane Morrisun. 

Genere Horror durata 126 minuti. Produzione USA 2018. Uscita nelle sale: mercoledì 25 luglio 2018

 

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