Teatro Quirino. “Sei personaggi in cerca d’autore”, il Pirandello di Michele Placido. Recensione

ROMA – il sipario del Quirino si apre in un buio solcato a tratti da flash di riflettori che ne accentuano l’enigma. In quello che appare un garage o forse una cantina, un gruppo di giovani d’oggi sta preparando uno spettacolo, lamentandosi che costumi e messa in scena non riproducano le suggestioni della realtà.

Il dramma ha per tema la violenza sulle donne. Alcuni attori arrivano sul palco attraversando la sala, simbolicamente evidenziando quel legame con il pubblico, fatto di tanti “personaggi” veri, cui s’ispira l’autore per trasformarli in rappresentazione scenica.

Ed ecco che a un angolo del palcoscenico, inizialmente quasi inosservato, compare Michele Placido che si dichiara personaggio, solo ed esclusivamente: è il Padre di cui la storia racconta. 

L’irruzione metateatrale del grande attore si fa disquisizione sui “personaggi” in sé, quelli creati dalla fantasia artistica: essi vivono in eterno contrariamente alla caducità umana dell’attore. In altre parole sono archetipi attraverso cui la conoscenza di noi stessi si tramanda e completa. Ed è vero se si pensa che la prima rappresentazione di “Sei personaggi in cerca di autore”, nel 1921 al teatro Valle di Roma, fu contesta dagli spettatori al grido di “Manicomio! Manicomio!” e oggi è stata sedimentata dalle platee fino a essere divenuta la più famosa di Pirandello. Insomma, i personaggi sono la nostra controfigura, ed essi rendono limpido ciò che ribolle nell’inconscio collettivo: non a caso Michele Placido ha colto un aspetto pirandelliano, quello della violenza sulla donna, per parlarci del presente. Una violenza che il protagonista racconta di aver fatto alla propria famiglia “a fin di bene”, come molte sono le azioni a fin di bene che producono il male.

La riduzione di Placido – che ha inaugurato il sessantesimo cartellone dello Stabile di Catania, la prima nazionale ha avuto luogo con grande successo nel capoluogo il 17 ottobre 2017 e nella stagione 2018-2019 sarà in tournée nelle principali città italiane – ha il pregio di smussare le asperità cerebrali pirandelliane e di evidenziare la vicenda e le sue attinenze alla riflessione odierna.

La storia esalta le donne: la madre abbandonata e disprezzata per la sua stessa sottomissione, la figliastra abusata, la bambina che come un’ombra silenziosa troneggia sulla scena, vittima totale fra le vittime. La catarsi è affidata al palcoscenico. Quella di Placido e Pirandello è un’opera che esalta la missione maieutica e illuminante del teatro. Dice Placido Stesso: “ È scabroso l’affair che il sestetto pirandelliano chiede da quasi un secolo di esplicitare in scena. E si spiega perché una siffatta famiglia è stata abbandonata dall’autore, atterrito all’idea di alimentare una vicenda tanto scandalosa. Allo stesso tempo trovo sia presente un senso di ribellione da parte dei “personaggi”, che andranno appunto alla ricerca di un’origine e, nel nostro caso, di una Compagnia incline a privilegiare testi che parlano della società di oggi, delle sue drammaticità: il femminicidio, le morti bianche o anche l’impossibilità di un legame sentimentale, dovuta all’alienazione dell’uomo contemporaneo”. 

Sorretto da un intero cast all’altezza, anche se i ruoli della madre e della figliastra restano in evidenza con Placido, per ovvie ragioni: un corale creativamente armonico che ha determinato il successo dello spettacolo. Sala affollatissima e lunghi battimani. 

Teatro Quirino di Roma

Sei personaggi in cerca d’autore

Fino al 2 dicembre

Teatro Stabile di Catania / Goldenart Production
MICHELE PLACIDO

SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE
di Luigi Pirandello
con Guia Jelo e Dajana Roncione
uno spettacolo di MICHELE PLACIDO

e con Luca Iacono   Luana Toscano   Clarissa Bauso   Flavio Palmeri
Silvio Laviano   Egle Doria  
 Luigi Tabita   Ludovica Calabrese
Federico Fiorenza   Marina La Placa   Giorgia Boscarino   Armando Sciuto

musiche di scena Luca D’Alberto
costumi Riccardo Cappello
luci Gaetano La Mela

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