Arriva “SOFIA” migliore sceneggiatura a Cannes. La recensione di Dazebao

Sofia, primo lungometraggio di Meryem Benm’Barek e ritratto delle classi sociali e dell’ipocrisia che regge i rapporti, è stato presentato nella sezione “Un certain regard” al festival di Cannes, dove ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura. A seguire, altri 18 festival e altri premi 

Sofia

  • Regia: Meryem Benm’Barek
  • Cast: Sara El, Lubna Azabal, Sarah Perles, Faouzi Bensaïdi, Maha Alemi, Hamza Khafif, Nadia Niazi, Mohamed Bousbaa, Mansour Badri, Nadia Benzakour
  • Genere: Drammatico, colore
  • Durata: 90 minuti
  • Produzione: Francia, 2018
  • Distribuzione: Cineclub Internazionale
  • Data di uscita: 14 marzo 2019

La recensione di Bruna Alasia su DazebaoNews

Cannes 71. “Un certain regard”: “Sofia” o un figlio fuori dal matrimonio in Marocco

Nonostante la fatica e i rischi di un film a basso budget, la regista franco-marocchina Myriam Benm’Barek è riuscita a ricostruire un ritratto credibile di quella che è la società marocchina e dei suoi pregiudizi, opera prima di ottima fattura, ci fa scoprire un mondo poco conosciuto.

La sua narrazione per immagini è fluida e interessante, la sceneggiatura di cui è autrice, a tratti ricorda situazioni pirandelliane dell’Italia di oltre un secolo fa, dove la morale diventava una prigione ed esigeva macchinazioni ipocrite pur di salvare la faccia. Attraverso la storia di Sofia, Meryem Benm’Barek analizza la società marocchina, i suoi rapporti di potere, le relazioni tra i due sessi e la donna questa volta non è soltanto vittima ma partecipe, le sue scelte determinano situazioni non prevedibili, inserite in un meccanismo in cui entra il funzionamento della società in tutti i suoi aspetti, non ultimo e di grande importanza quello economico.

“Sofia” di  Meryem Benm’Barek  si apre ricordandoci che in Marocco il sesso al di fuori del matrimonio è illegale e, secondo l‘articolo 490 del codice penale, può essere punito con un anno di reclusione. Dunque avere un figlio senza essere sposate diventa un gran problema e le ragazze madri, per di più, quasi sicuramente dovranno affrontare una famiglia che le ripudierà. Debutto presentato nella sezione “Un certain regard”, racconta la storia di una donna di 20 anni che solo nel momento del parto è costretta a rivelare la sua condizione. Accompagnata da una parente che studia medicina, va in incognito in un ospedale di Casablanca e ha 24 ore per trovare il padre del bambino altrimenti rischia la prigione. Inizia così la ricerca dell’uomo che dovrà dare il cognome a sua figlia …

Bruna Alasia 

 

Condividi sui social

Articoli correlati